Con Salvini presente, il cda della società Stretto di Messina ha dato via libera al progetto del Ponte
Il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto ha ottenuto il via libera dal cda della società Stretto di Messina. E ora, con la luce verde rispetto agli ultimi documenti, all’opera fortemente voluta da Matteo Salvini e contestata da ambientalisti, comitati del territorio, forze di opposizione parlamentare in Italia e progressisti europei, resta da attendere il parere del Cipess per dare l’ok finale, la prossima settimana, al progetto definitivo.
Quella che ha ottenuto il giudizio favorevole è stata «una mole complessa di documenti», come ha spiegato l'amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci sia per la quantità dei documenti da presentare, «sulla quale abbiamo posto il massimo dell'attenzione, che per il coinvolgimento attivo di molti soggetti, come è stato con il recente Accordo di Programma sottoscritto da sette firmatari». L'obiettivo è quello di arrivare ad un'approvazione prima della pausa estiva. E, «da settembre vedere i lavori in corso», come ha sottolineato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Salvini, che ha partecipato al cda.
In particolare sono stati approvati gli atti aggiunti ai contratti con il contraente generale, con il project management, con il monitore ambientale e con il broker assicurativo, oltre a quello della convenzione con il Mit, allegato al piano economico dell'opera. Il valore aggiornato dell'investimento, a valle della definizione degli atti aggiuntivi con tutti i diversi affidatari approvati nel cda «resta confermato a 13,5 miliardi, interamente coperti dalla Legge di Bilancio 2025 e dall'aumento di capitale della Stretto di Messina sottoscritto nel 2023».
«Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera del Cipess che dovrebbe avvenire entro la fine dell'estate, dopo la registrazione della Corte dei conti, la deliberà sarà efficace e si entrerà nella fase realizzativa», ha spiegato Ciucci facendo il punto sui successivi step. «Sarà così avviata la progettazione esecutiva per fasi costruttive e la realizzazione del Programma delle opere anticipate che riguardano in via principale le operazioni propedeutiche alla cantierizzazione, la risoluzione delle interferenze, la bonifica degli ordigni bellici, le indagini archeologiche, geognostiche e geotecniche, la predisposizione dei campi base». Poi «con l'approvazione del Cipess ci sarà la dichiarazione di pubblica utilità dell'Opera che consentirà di avviare gli espropri. Si partirà con gradualità, secondo il piano largamente pubblicizzato nei mesi scorsi e sempre con la massima attenzione nei confronti degli espropriandi».
E, a proposito di espropri, Salvini ha sottolineato che i proprietari «verranno indennizzati di più rispetto ad altre opere: in questo caso c'è un indennizzo maggiore». Salvini ha poi assicurato che un altro degli aspetti «è il contrasto al malaffare, agli interessi sporchi: le prefetture sono molto presenti e cercheremo di evitare che si infili nel progetto gente che non si deve infilare». «Penso possa essere un'importante operazione antimafia - ha aggiunto - Quando porti lavoro, speranza e prospettive a tanti giovani, in terre spesso dimenticate, si fa una cosa grande. E poi da lombardo so che sono coinvolte tante regioni in tutta Italia e la maggior parte dalla Lombardia».
Tutte dichiarazioni contestate da forze di opposizioni, comitati civici, reti di ambientalisti, che da mesi e mesi hanno sottolineato tutte le criticità insite in questa saga senza fine, in quest’opera che ha visto i costi di realizzazione lievitare nel tempo fino a superare appunto i 15 miliardi, in questa costruzione insostenibile da qualunque lato la si guardi, che si parli di considerazioni economiche, viarie, ambientali. O addirittura, come sta provando a sostenere il governo, militari e a fini Nato.