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Farmacia dei servizi sempre più strutturata. La Regione Toscana firma accordi innovativi con le farmacie pubbliche e private: telemedicina, aderenza alla terapia. Oltre 680 farmacie aderiscono al progetto

 |  Confservizi Cispel Toscana

Il futuro della sanità di prossimità in Toscana non può prescindere dalle sue farmacie, sempre più integrate nel sistema sanitario regionale. Grazie a due protocolli innovativi siglati in estate, oltre 680 farmacie tra pubbliche e private hanno già aderito con entusiasmo a due progetti all’avanguardia: il monitoraggio cardiaco e il supporto per i pazienti cronici.

Nel dettaglio, sono 438 le farmacie che offriranno il servizio di holter cardiaco, mentre 201 hanno completato la specifica formazione per assistere i pazienti con diabete e BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva). Un risultato importante, raggiunto in soli due mesi, che dimostra la forte sinergia tra la Regione, le organizzazioni di categoria e le Aziende sanitarie.

Come sottolineato dal Presidente della Regione e dall’Assessore al diritto alla salute, il valore di questi protocolli sta nel creare una rete di servizi capillare e strutturata, che porta la sanità pubblica più vicina alle persone, specialmente in quelle aree più isolate dove l’accesso alle cure può essere più difficile.

“Una farmacia dei servizi sempre più strutturata – spiega il dottor Andrea Giacomelli, Presidente di Federfarma Toscana – un hub sanitario a tutti gli effetti che entra nei percorsi di cura delle ASL. Questo è stato possibile grazie all’armonizzazione dei sistemi informativi, che permette di acquisire i tracciati da parte di una struttura pubblica di eccellenza, la Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, e inviare automaticamente i referti cardiologici nel Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente, rendendo la gestione completamente integrata. Il secondo obiettivo, altrettanto cruciale, sfrutta la diffusione delle farmacie sul territorio per garantire servizi essenziali anche nelle località più disagiate. Una prima sperimentazione che consentirà, in un prossimo futuro, l'ampliamento di altri servizi di telemedicina ma penso anche allo sviluppo delle attività di teleconsulto e di telemonitoraggio.”.

Nello specifico, per l’holter cardiaco sono già operative 108 farmacie, molte delle quali ubicate proprio nelle zone rurali, per andare a regime entro fine novembre con tutte le farmacie che hanno aderito al progetto. Per accedere al servizio basta la prescrizione del medico di medicina generale o di uno specialista del sistema sanitario. Il paziente prenota tramite il CUP, in farmacia gli vengono applicati gli elettrodi e, dopo 24 ore, torna per la rimozione e l’invio dei dati alla piattaforma di telemedicina della Fondazione Monasterio. I dati vengono poi analizzati da un cardiologo, che entro 5 giorni redige un referto firmato digitalmente e subito disponibile online sul fascicolo sanitario. Presso la farmacia dove è stato eseguito il test si potrà comunque richiedere una copia cartacea del referto. Il pagamento del ticket, se dovuto, è semplice e può essere effettuato attraverso la piattaforma regionale IRIS, i Totem PAGOSÌ presenti nelle strutture aziendali, il circuito PagoPA e gli sportelli CUP.

Il secondo accordo consiste in un progetto di valutazione dell’aderenza alla terapia dedicato ai pazienti in cura per diabete o broncopneumopatia cronica ostruttiva. Il cittadino dovrà recarsi in una farmacia aderente all'iniziativa, verificare i requisiti per la partecipazione al progetto ed entrare nel programma gratuito di monitoraggio per migliorare l’efficacia della tua terapia. “Questa iniziativa - sottolinea Alessio Poli, presidente del coordinamento delle farmacie comunali di Confservizi Cispel Toscana – “rappresenta una prima risposta concreta alla gestione delle cronicità, la cui diffusione è in crescita esponenziale a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, con tutte le ripercussioni che questo comporta per la sostenibilità del sistema sanitario. L'obiettivo della sperimentazione è chiaro: affiancare il paziente per garantirne la corretta assunzione delle terapie, l'uso appropriato dei dispositivi medici e la prevenzione di pericolose interazioni farmacologiche. Questo supporto continuativo e di prossimità, non solo massimizza l'efficacia dei percorsi di cura per il cittadino, ma si traduce in un minore ricorso alle prestazioni sanitarie, anche in regime d'emergenza, prevenendo l’insorgenza di recidive legate ad una scarsa aderenza alla terapia. I benefici sono quindi duplici: un netto miglioramento clinico per la persona e un alleggerimento della spesa sanitaria nel medio periodo".

Con 73 farmacie già formate nell’ASL Centro, 71 nella Nord Ovest e 57 nella Sud Est, e con il numero destinato a salire, la Toscana dimostra come una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato possa creare un modello di welfare avanzato e realmente vicino ai cittadini.

Redazione Greenreport

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