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Contro i dazi di Trump, dalla Regione Toscana 50 mln di euro e un «tavolo permanente» con le associazioni di categoria

Giani: «L’Europa oggi più che mai deve essere compatta, diciamo con forza anche al Governo italiano di non commettete l’errore di trattare individualmente»
 |  Toscana

Mentre il Governo Meloni tenta di minimizzare l’impatto sull’economia dei dazi di Trump, finora dipinto come l’alleato dell’estrema destra in Europa, sviando l’attenzione con attacchi strumentali al Green deal, la Regione Toscana risponde con un’iniezione di nuove risorse e l’apertura al dialogo con le associazioni di categoria. La cornice del dibattito è già chiara, delineata dall’Irpet: a causa dei dazi Usa, si prevede una cospicua riduzione della crescita del Pil toscano nel 2025, che passerebbe dallo 0,8% allo 0,5%, con una perdita di circa 420 milioni di euro. 

Al tavolo di confronto convocato oggi dal presidente Eugenio Giani erano presenti la Camera di commercio Toscana Nord-Ovest (Valter Tamburini), Camera di commercio Arezzo-Siena (Massimo Guasconi) , Camera di commercio della Maremma e del Tirreno, Camera di commercio Pistoia-Prato, Camera di commercio Firenze, Confindustria Toscana (Direttore Gabriele Baccetti), Confapi Toscana, Confapi Pisa e del Tirreno, CNA Toscana (Presidente Luca Tonini, Direttore Antonio Chiappini),, Confartigianato Toscana, Confcommercio Toscana, Casartigiani Toscana, Legacoop Toscana, Confcooperative Toscana (direttore Niccolò Marini), AGCI Toscana, Coldiretti Toscana, CIA Toscana (Presidente Pascucci), Confagricoltura, Confesercenti Toscana (Pres. Nico Gronchi, Dir. Massimo Biagioni), Confservizi Toscana , CGIL Toscana (segretario Rossano Rossi), Cisl Toscana (Segretaria Silvia Russo), Uil Toscana (Segretario Paolo Fantappiè).

Il presidente Giani intende fare diventare permanente, con cadenza quindicinale, il tavolo di confronto appena avviato. «Non possiamo permetterci di restare immobili – dichiara Giani – I dazi imposti da Donald Trump stanno mettendo in ginocchio l’economia globale, colpendo duramente anche le nostre imprese. Non è tempo di attendismi, né di sperare che tutto torni magicamente alla normalità. È il momento di agire, con decisione e con una strategia opposta a quella del protezionismo. Con un bando da 8,5 milioni di euro la Regione ha già aperto le porte alle aziende estere pronte a investire sul nostro territorio. Ma non basta. Per sostenere le imprese toscane nei mercati internazionali, abbiamo fatto un bando da 12 milioni di euro: risorse fondamentali per partecipare a fiere, avviare campagne di marketing, promuovere i nostri prodotti ben oltre il mercato americano. E c’è un altro ulteriore bando da 30 milioni di euro che sarà dedicato all’innovazione di prodotto o di processi produttivi, per rendere le imprese toscane più competitive e pronte alle sfide globali. In totale, 50 milioni di euro messi subito in campo dalla Regione: un piano concreto e tempestivo».

Un segnale concreto e di buona volontà, pur nella consapevolezza che una regione non ha in mano gli strumenti adeguati per rispondere a una guerra commerciale di livello internazionale. «Io non credo che sia possibile una contromisura efficace a livello regionale – precisa nel merito l’assessore all’Economia, Leonardo Marras – Noi abbiamo alcuni bandi che possiamo orientare verso gli investimenti. Il tema è il rapporto tra l'Europa e gli Stati Uniti, non tra la Regione Toscana e Trump».

E sul punto anche Giani mostra idee chiare: «Trattare da soli è un errore fatale. Se i singoli Stati europei decidono di inseguire la via subdola e cinica che gli Stati Uniti stanno tracciando sotto la regia degli uomini di Donald Trump, allora sì, perdiamo davvero la strada per tornare a casa. Trattare separatamente, negoziare in ordine sparso con decine di interlocutori diversi- sottolinea ancora-, significa indebolirsi, frammentarsi, smarrire l’identità comune. L’Europa, oggi più che mai, deve essere compatta, forte e unita. Lo diciamo con forza anche al Governo italiano: non commettete l’errore di pensare di poter trattare individualmente. La tentazione di soluzioni rapide, bilaterali, può sembrare conveniente nell’immediato, ma nel lungo periodo significa isolamento e perdita di peso politico».

L’esempio suggerito dalla Toscana è quello della Spagna, dove il Governo progressista a guida Sanchez ha annunciato un Piano di risposta e rilancio commerciale da 14,1 miliardi di euro per creare uno scudo alla propria economia di fronte ai dazi di Trump; il pacchetto prevede ad esempio ulteriori fondi a sostegno della mobilità elettrica, che insieme allo sviluppo delle fonti rinnovabili rappresenta uno dei fattori che guida la crescita della Spagna ai livelli tra i più alti in Europa.

«Mentre Meloni e il governo stanno a guardare per non scontrarsi con il loro alleato Trump conclude nel merito l’assessora alla Formazione e lavoro Alessandra Nardini – gli economisti lanciano l'allarme rosso sui dazi, che avranno un impatto consistente anche in termini occupazionali. Si parla di decine di migliaia di posti di lavoro a rischio. La nostra regione sarà tra le più esposte, in particolare i settori chimico-farmaceutico, automotive e moda, questi ultimi due già colpiti pesantemente dalla crisi. Serve che il Governo non neghi questi pericoli e agisca con un piano di investimenti e sostegni che arginino gli effetti di questa folle guerra commerciale, come ha fatto, ad esempio, la Spagna e, nel frattempo, serve continuare a lavorare sulla competitività e specializzazione del tessuto produttivo toscano anche attraverso la formazione come stiamo facendo con determinazione».

Redazione Greenreport

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