
Trentino Alto Adige, Marche e Toscana salgono sul podio della transizione ecologica italiana

È in corso ad Alba la X edizione della kermesse Circonomia, dove è stato presentato ieri l’aggiornamento del report curato da Duccio Bianchi – lo storico fondatore di Ambiente Italia – sull’avanzamento della transizione ecologica nelle varie Regioni italiane.
Nell’indice sintetico riassuntivo si riconferma il primato del Trentino/Südtirol, primo già nel Rapporto dello scorso anno, seguito dalle Marche - seconde come nel 2024 -, dalla Toscana (era quinta lo scorso anno), da Lombardia (terza lo scorso anno) e Veneto (quarta lo scorso anno). Toscana, Lombardia e Veneto hanno valori molto ravvicinati, ma ben distaccati dalle successive regioni, mentre la coda della classifica è monopolizzata da regioni del sud.
Il primo posto del Trentino Alto Adige non sorprende, trattandosi di una regione che da tempo, anche per influenze culturali del mondo tedesco, esprime una decisa vocazione alla sostenibilità ambientale. I posti d’onore di Marche e Toscana sono meno scontati: sono entrambe regioni ad elevata intensità manifatturiera, che vedono dunque la presenza rilevante di attività economiche che producendo beni fisici consumano più risorse e più energia rispetto alle attività economiche “terziarie”, e nonostante questo dimostrano una notevole propensione al “green deal”.
Le regioni prime in più indicatori sono il Trentino Alto Adige e il Lazio. Il Trentino Alto Adige in 8 indicatori: consumi finali di energia fossile per unità di Pil; percentuale totale rinnovabile sui consumi finali; percentuale totale rinnovabili sulla produzione elettrica; tasso di motorizzazione elettrica, kWh di risparmio energetico procapite conseguito con ecobonus e superbonus, rifiuti residui urbani per spesa delle famiglie, soddisfazione della popolazione per il paesaggio e per la situazione ambientale. Il Lazio invece in 6 indicatori: consumo di materia per unità di Pil, consumi finali di energia per unità di Pil, emissioni climalteranti per unità di Pil, produzione totale di rifiuti per unità di Pil, suolo consumato procapite e per unità di Pil.
«Dalla nostra ricerca esce un’immagine dell’Italia della transizione ecologica a chiaroscuri, con regioni all’avanguardia della conversione green e altre che arrancano – commenta il direttore del Festival Circonomia, Roberto Della Seta – Serve uno scatto in avanti che coinvolga tutti i territori, solo così potremo essere al centro del green deal e che non solo è indispensabile per fronteggiare la crisi climatica ma è una grande occasione di innovazione tecnologica e competitività economica. Come mostrano tanti esempi concreti, ‘convertire’ all’ecologia produzioni e consumi non è soltanto necessario per l’ambiente: è anche utilissimo a rendere più moderna e competitiva l’economia, a creare lavoro, a migliorare la vita quotidiana delle persone».
