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In autunno da Alia Multiutility al via una nuova campagna di comunicazione

A Prato la raccolta differenziata supera il 70%, ma la qualità è da migliorare

Il 22,2% del multimateriale è da buttare di nuovo, a causa degli errati conferimenti dei cittadini. Canovai: «Dobbiamo continuare a lavorare sulla precisione dei conferimenti»
 |  Toscana

La raccolta differenziata continua a crescere in quantità in tutta la Toscana – gli ultimi dati certificati da Arrr (2023) la danno al 66,64% – ed è una buona notizia, ma che da sola non basta: la differenziata è un mezzo utile a uno scopo, il riciclo dei materiali raccolti, dunque deve essere fatta bene a partire dai cittadini per poter massimizzare la circolarità.

Nei Comuni della Toscana centrale gestiti dalla partecipata interamente pubblica Alia Multiutility il dato è ancora migliore (67,6%) e anche in grandi città come Prato arriva a performance d’eccellenza (70,6%), ma sotto il profilo della qualità occorrono nuovi progressi per limitare le cosiddette frazioni estranee.

Ovvero, tutti quei materiali che vengono erroneamente conferiti insieme ai rifiuti che potrebbero essere riciclati. A Prato tutti questi indicatori sono in calo, dimostrando un miglioramento costante dei comportamenti individuali e delle buone pratiche.

Grazie alle analisi di Alia effettuate sui flussi di rifiuti, è emerso, per esempio, che un risultato «estremamente positivo» è stato registrato nella raccolta dell’organico, vista la percentuale dell’1,7% di frazione estranea registrata nel 2024, in netto calo di oltre 4 punti percentuali rispetto al 5,8% del 2023. Nella raccolta di carta e cartone la percentuale di frazione estranea registrata è stata, invece, dell’1,3%, in calo di rispetto all'anno precedente, quando era arrivata a toccare il 2%. Positiva anche la performance di plastica, metalli, Tetrapak e polistirolo – la frazione storicamente più critica – che però nel 2024 presenta una frazione estranea ancora pari al 22,2% (in diminuzione dello 0,5%), mentre il vetro è di fatto stabile, con una frazione estranea del 2,2% rispetto al 2,3% del 2023.

«La qualità del rifiuto differenziato è il primo passo per trasformare uno scarto in una risorsa concreta – spiega Antonino Oliveri, responsabile dell’unità ‘Valorizzazione flussi Rd, qualità e consorzi di filiera’ di Alia Multiutility – ma resta fondamentale evitare alcuni comportamenti scorretti. Tra le criticità più frequenti riscontriamo ancora l’uso di sacchi neri, che ostacolano i controlli visivi. Per l’organico, l’uso di sacchetti non compostabili crea ulteriori problemi. Anche gli errori nella raccolta degli imballaggi in plastica non aiutano e portano molti cittadini a conferire con questa frazione oggetti non riciclabili come giocattoli, secchi o articoli in plastica rigida. Da citare, infine – conclude Oliveri – il conferimento errato di materiale nel vetro, includendo cristallo, ceramica, specchi e lampadine, che hanno caratteristiche diverse dal vetro da imballaggio».

La qualità della raccolta differenziata non è solo una questione di efficienza, ma anche di costi. Ogni chilogrammo di rifiuto mal conferito rappresenta uno spreco di risorse: raccolta, trasporto e selezione richiedono investimenti, che vengono vanificati se il materiale non è idoneo al riciclo.

«Il trend positivo che emerge da Prato ci dice che siamo sulla strada giusta – commenta Alessandro Canovai, responsabile Business Ambiente di Alia Multiutility – ma dobbiamo continuare a lavorare sulla precisione dei conferimenti. In un contesto urbano complesso come quello pratese, ogni miglioramento qualitativo rappresenta un passo avanti verso un sistema più efficiente. Nei prossimi mesi attiveremo nuove campagne informative e potenzieremo le attività di monitoraggio, con l’obiettivo di accompagnare i cittadini in un percorso di crescita comune sul fronte ambientale».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.