Skip to main content

Il Wwf Toscana si schiera contro le modifiche alla legge forestale in discussione nel Consiglio regionale

Scoccianti: «La legge va cambiata ma non in questa direzione, conciliare le esigenze di tutela con la redditività per gli operatori»
 |  Toscana

La legge forestale regionale della Toscana compie quest’anno 25 anni. Si tratta di una legge che, già a suo tempo molto sbilanciata verso un approccio pesantemente produttivistico della gestione forestale, oggi risulta più che mai “antica”, a fronte delle sempre più evidenti necessità di tutela dell’ambiente, contrasto ai cambiamenti climatici, protezione della biodiversità in crisi. Ci aspetteremmo quindi dalla Regione Toscana una visione innovativa che, in linea con le esperienze più avanzate in altri contesti europei, sappia conciliare le esigenze di tutela del nostro patrimonio boschivo e di tutti i fondamentali servizi ecosistemici che esso ci offre, con una economia forestale nello stesso tempo sostenibile e di qualità ma anche redditizia per gli operatori. Questa visione deve necessariamente accompagnarsi ad una svolta nella gestione, che dovrebbe passare dall’attuale ubiquitaria forma del taglio ceduo, con tagli distruttivi che forniscono solo legna di bassissima qualità e resa, alla gestione ad alto fusto, che ci assicurerebbe alti livelli di qualità ambientale e nello stesso tempo la ricreazione di una filiera di prodotti boschivi di qualità, come il legname da opera.

Invece, esaminando la proposta di legge di modifica attualmente in discussione in Consiglio Regionale, accanto all’inserimento di alcune integrazioni in qualche modo “dovute”, a seguito delle modifiche normative intercorse a livello nazionale, come per esempio la tutela dei boschi vetusti (qui inserita ma poi rimandata come applicazione a norme successive), troviamo che l’intenzione è quella in realtà di andare verso una gestione del territorio ancora più sregolata e non monitorata. Si prevede infatti che la estensione dei tagli (anche a raso) effettuabili senza non solo autorizzazione, ma neppure dichiarazione agli Enti competenti, salirebbe da 1000 mq a 3000 mq, triplicando quindi le superfici che potrebbero andare a taglio senza alcuna possibilità di monitoraggio.

Inoltre, si sposterebbero le competenze per quanto riguarda le autorizzazioni ai tagli nei territori inclusi in Parchi regionali e Riserve Naturali regionali dagli Enti gestori delle aree protette alle Unioni dei Comuni e alle Città Metropolitane. Si depotenzierebbe quindi il ruolo delle Aree Protette nella gestione di un aspetto fondamentale della tutela di quegli ambienti per la cui conservazione sono state create.

Il WWF chiede che queste modifiche siano annullate e che la legge regionale sia rinnovata sì, ma nella direzione della difesa del ruolo ambientale, climatico, paesaggistico e anche economico (di una economia duratura e di qualità), che i nostri boschi possono avere, se correttamente gestiti.
Per approfondimenti sulle proposte del WWF, segnaliamo il sito www.forestsforlifetoscana.it

Guido Scoccianti

È attualmente Delegato regionale del WWF per la Toscana. In precedenza è stato per il WWF responsabile del Gruppo Firenze, Consigliere e Presidente regionale WWF Toscana, Consigliere nazionale WWF Italia, occupandosi in particolare di tutela della biodiversità, aree protette, contrasto alle politiche ed alle attività con impatto su fauna selvatica e ambiente, normative ambientali. È fra i soci fondatori dell’Oasi WWF Stagni di Focognano (Campi Bisenzio). Dal punto di vista professionale è Medico Chirurgo, Professore Associato in Malattie dell’Apparato Locomotore presso l’Università degli Studi di Firenze; lavora presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi in reparto dedicato in particolare al trattamento chirurgico dei tumori delle ossa e delle parti molli.