Cecina, Legambiente contro la mancata partecipazione all’incontro del Comune sul bosco urbano
Apprendiamo con stupore dal quotidiano locale Il Tirreno che c'è stato un incontro tra l’Amministrazione comunale di Cecina, Carabinieri forestali del reparto Biodiversità e associazioni ambientaliste, per condividere il progetto del bosco urbano.
Come Legambiente, del locale circolo Costa etrusca, non eravamo né informati né invitati; non ci risulta di altre associazioni invitate tranne forse la citata Ami, nemmeno una delle 7 associazioni del coordinamento Cecina città futura, coordinamento di cui facciamo parte. Mentre Legambiente ha partecipato all'incontro del progetto europeo Ammirare, di cui è anche partener insieme al Comune di Cecina. Abbiamo posto dei dubbi su come è stato impostato il questionario del progetto europeo TreeSure, ma comunque partecipiamo, quando ne veniamo a conoscenza, agli incontri: del primo incontro lo abbiamo appreso da Il Tirreno, a cose fatte.
Purtroppo dobbiamo riaffermare che l'Amministrazione di Cecina ha perso un'occasione per imboccare una nuova strada in campo ambientale immettendosi in un percorso che guardava al futuro; tagliando i 26 pini in via Pier Della Francesca, ha preferito rispondere con abbattimenti ai bisogni degli abitanti, ormai esasperati dagli anni di attesa, senza un progetto alternativo.
I nuovi 48 Frassini e Bagalore di cui si legge non serviranno a compensare i benefici ecosistemici dei 26 pini tagliati; nemmeno l'area dei 7 ettari potrà contenere i 78.000 a cui corrisponderebbe il beneficio ecosistemico, almeno per qualche decennio.
Per finire ci appare sempre più evidente che questa Amministrazione pur voluta da molti soci sia di Legambiente che del coordinamento Cecina città futura si distanzi sempre di più dalla partecipazione attiva dei cittadini (ritenuti scomodi, forse perché non guardano solo all'immediato) e continuerà nel solco delle altre precedenti Amministrazioni che hanno accumulato errori su errori, cominciando dal porto di Cecina con tutti i danni che ha provocato e provocherà, la gestione dell'area ex Zuccherificio, area ex Magona di Cecina, consumo di suolo, ecc.
Sia la sindaca Lia Burgalassi che il vicesindaco ed assessore all'Ambiente Alessandro Bechini non hanno mai supportato la proposta di Legambiente Costa etrusca per fare uno studio scientifico sulle cause dell'erosione costiera al Tombolo sud e dei già più di 80 metri di pineta inghiottiti dal mare: badate bene, non dal lontano 1938, ma dagli anni 2015 ad oggi, come innumerevoli volte scritto da Legambiente ed affermato in convegni anche da autorità pubbliche competenti in materia...tutto documentabile.
Rivendichiamo l'attuazione della protezione al quartiere di Cecina Marina, in corso, che avevamo proposto a tutte le istanze dal Comune alla Regione dal 2017 in poi.
Cogliamo anche l'occasione di ricordare a tutte le Autorità che bisogna provvedere ad un nuovo piano per la protezione dal rischio idraulico del quartiere San Pietro in Palazzi, non essendo più attuale quello previsto, relativo all'argine destro del fiume Cecina, in base alle previsioni climatiche attuali e dei prossimi decenni.
di Legambiente Costa etrusca