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A Scapigliato bruciati 7mila mq e non 25mila, stop ai conferimenti rifiuti: ora la messa in sicurezza

Girardi: «È stato grazie alle nostre persone se i danni non sono stati ancora peggiori e se si è riusciti a domare l’incendio in ore, anziché giorni»
 |  Toscana

Nel pomeriggio di sabato 28 maggio è divampato un incendio nel Polo impiantistico di Scapigliato – di proprietà del Comune di Rosignano Marittimo e in gestione all’omonima società in house – che ha coinvolto l’area della discarica conferimento dei rifiuti speciali non pericolosi e l’area attigua del nuovo modulo predisposto e in attesa del nulla osta per l’utilizzo.

Le cause dell’incendio sono ancora da accertare, anche se è certo che si sia sviluppato nel bel mezzo di un’ondata di calore, poche ore dopo l’avviso diramato dal Comune – sulla base di dati Lamma – di un rischio incendi molto alto a Rosignano Marittimo, Cecina, Bibbona e Castagneto Carducci.

L’incendio «ha visto l’intervento immediato del personale di Scapigliato e, successivamente, quello dei Vigili del Fuoco – sottolineano oggi dalla società – La prima fase ha interessato i rifiuti messi a dimora ed è stata gestita dalle 16 alle 19, attraverso il personale di Scapigliato con l’ausilio di mezzi d’opera, in quanto l’unico modo per spegnere un incendio di questo tipo è togliere l’ossigeno, ovvero ‘soffocarlo’. Dalle 19 in poi, a causa del cambio di intensità e direzione del vento (successivamente confermato anche dalla stazione meteo di cui la Società dispone), l’incendio si è spostato sul nuovo modulo, all’interno del quale non erano presenti rifiuti, ma i materiali sintetici necessari all’impermeabilizzazione e protezione del nuovo invaso, compresi tutti i presidi ambientali indispensabili al successivo utilizzo dello stesso».

Dalle rilevazioni eseguite, la «superficie dei rifiuti interessata dall’incendio è di circa 7.000 metri quadrati e non 25.000, mentre l’incendio dei teli sintetici dove non erano presenti rifiuti, ha riguardato circa 4.500 metri quadrati», una precisazione non da poco dato che le notizie stampa circolate nel fine settimana parlavano di 25mila metri quadri andati a fuoco. Le operazioni di spegnimento si sono concluse intorno alle 24, protraendosi su singoli piccoli focolai fino alle 3 del mattino. È questa seconda fase della gestione dell’incendio che ha richiesto il maggior impegno, poiché per la conformazione dell’invaso non è stato possibile intervenire soffocando con materiale inerte il propagarsi delle fiamme.

«È stato grazie alle nostre persone – commenta Francesco Girardi, neo amministratore unico di Scapigliato – se i danni non sono stati ancora peggiori e se si è riusciti a domare l’incendio in ore, anziché giorni. Importante, a partire dalle 22 di sabato e fino alla mezzanotte di domenica, il supporto dei Vigili del fuoco, che hanno garantito anche le operazioni di vigilanza e controllo per scongiurare lo sviluppo eventuale di nuovi focolai. Ho deciso ovviamente di fermare i conferimenti per le necessarie operazioni di messa in sicurezza e ripristino delle aree. Le cause verranno senz’altro accertate, ma purtroppo, come è capitato in diversi altri siti di gestione rifiuti e non solo proprio in questi ultimi giorni, le alte temperature fanno sì che possano innescarsi fenomeni di autocombustione improvvisi e imprevedibili, aggravati da forti e persistenti venti caldi».

Come evidenzia nel merito l’associazione di settore Pro Fire, che si occupa di formazione anti incendio anche in collaborazione coi funzionari del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, l’autocombustione è infatti la seconda causa d’innesco negli impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti.

«Siamo stupiti – continua Girardi – che vengano fornite notizie senza prima accertarsi della completa veridicità e dimensione degli eventi: l’errata ricostruzione può in queste circostanze distorcere la realtà. Ringrazio sentitamente il nostro personale, sia quello intervenuto in reperibilità emergenziale, che quello arrivato volontariamente in tempi rapidi per aiutare. Il Comando dei Vigili del Fuoco per il contributo e supporto. La Società di pubblica assistenza di Rosignano Marittimo e Cecina, per aver fatto pervenire in tempi rapidissimi le torri faro utilizzate per le attività notturne. Le attività locali che si sono rese disponibili, oltre il consueto orario d’apertura, a fornire cibo e acqua a quanti presenti sul posto.

Questa la ricostruzione dei fatti, se poi qualcuno fosse interessato a distorcerla, la motivazione è meramente strumentale e non ci riguarda».

In attesa di certezze sul fronte delle cause, in ogni caso adesso i conferimenti in discarica sono sospesi «fino a data da destinarsi», con inevitabili riflessi nell’intero sistema gestione rifiuti, in quando l’impianto di Rosignano rappresenta uno dei principali poli di smaltimento controllato presenti sul territorio. Per quanto riguarda invece le ricadute ambientali dell’incendio, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) informa che le acque di spegnimento sono defluite verso la rete di raccolta percolato, senza arrecare problemi a matrici ambientali, mentre per valutare le eventuali ricadute al suolo si stanno esaminando campioni di ortaggi e piante.

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.