Cermec si scusa coi cittadini per le maleodoranze, la soluzione definitiva resta il revamping
La storica società di Massa-Carrara – a capitale interamente pubblico – che è chiamata a gestire il locale impianto di trattamento dei rifiuti urbani, Cermec, si è scusata oggi coi cittadini per «un incremento dei cattivi odori» causato dalle proprie attività: «Hanno ragione, è un problema che l’azienda non sottovaluta, anzi, ma che vede l’impegno ogni giorno a fare il possibile per evitare (o quanto meno limitare) il disagio per le comunità».
Oggi l’assetto impiantistico di Cermec è infatti incentrato principalmente su un ormai obsoleto impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) dei rifiuti indifferenziati – una volta c’era un inceneritore, chiuso ormai dagli anni ’70 del secolo scorso –, che è strutturalmente alla base del problema. «Ci scusiamo ovviamente con chi subisce questo disagio, che sicuramente è aggravato dalle temperature elevate di questi giorni, ma anche dal fatto che le misure organizzative adottate e i dispositivi presenti per l’abbattimento dei cattivi odori non sono più sufficienti. La soluzione definitiva – argomentano nel merito da Cermec – potrà venire solo da un completo revamping dello stabilimento, come già autorizzato dalla Regione Toscana e per il cui avvio si è in attesa che sia concluso il percorso di conferimento in Retiambiente che nel proprio piano industriale ha già assunto l’impegno alla rifunzionalizzazione».
«Questo non significa – concludono dalla società pubblica – che nel frattempo non vengano adottati tutti i provvedimenti possibili: le arie esauste sono inviate a un biofiltro (apparato che garantisce un abbattimento degli odori con un’azione biologica) e sui piazzali sono presenti “cannoni atomizzatori” che nebulizzano prodotti enzimatici deodorizzanti; le chiusure automatiche dei portoni dei capannoni all’interno dei quali “matura” la parte organica del rifiuto sono oggetto di costanti interventi di manutenzione e si procede alla pulizia quotidiana dei piazzali. Come detto tutto questo, evidentemente, non è sufficiente ma al momento sono gli unici interventi che l’azienda può mettere in campo: il massimo dello sforzo gestionale e tecnico-impiantistico. Sforzo che cercheremo comunque di intensificare».