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Elba, i castagneti di Marciana tornano a vivere: la cura del Parco per biodiversità e comunità

Tra potature, innesti e campo catalogo, il progetto finanziato dal Ministero rilancia la castanicoltura tradizionale e rafforza la resilienza al cambiamento climatico
 |  Toscana

Proseguono a buon ritmo gli interventi dell’Ente Parco nazionale Arcipelago toscano per il recupero dei castagneti da frutto a Marciana, all’Isola d’Elba, un’operazione che ha l’obiettivo di restituire vitalità a un patrimonio naturale e culturale fondamentale per la comunità locale, rilanciando la castanicoltura tradizionale e rafforzando la biodiversità. La conclusione dei lavori è prevista entro il prossimo autunno.

Il progetto, avviato nel novembre 2023 e finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica attraverso il programma “Parchi per il clima”, è stato costruito anche grazie al contributo della comunità locale e in particolare dell’Associazione Pedalta, impegnata dal 2015 nella tutela e valorizzazione dei castagneti elbani.

Gli interventi hanno interessato quattro aree del territorio comunale – San Cerbone, Pedalta, Madonna del Monte, Bollero e Marciana paese – e hanno previsto diverse azioni mirate: dalla potatura straordinaria di circa 120 piante, che diventeranno donatrici di materiale per innesto, alla riconversione di un ceduo semplice in selva da frutto, fino alla creazione di un campo catalogo a fini didattici e conservativi delle varietà locali di castagno.

Le attività sono state condotte con la tecnica dell’innesto, utilizzando marze prelevate da piante donatrici, e integrate da concimazioni e trattamenti fitosanitari biologici. Parallelamente è stata avviata la lotta biologica al cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus), insetto alieno che rappresenta una seria minaccia per la salute delle piante.

A San Cerbone sono state potate 69 piante da frutto e trattate con concimazioni biologiche, abbattute 12 conifere invasive e avviata la riconversione di 8.000 mq di ceduo con 65 innesti. I controlli effettuati a luglio hanno mostrato una buona ripresa vegetativa. 

A Pedalta, dove si sta realizzando il campo catalogo, le operazioni hanno riguardato la capitozzatura dei polloni su 5.000 mq, il trattamento fitosanitario e l’innesto di 52 ceppaie con materiale proveniente esclusivamente da piante elbane. Anche qui non tutti gli innesti hanno attecchito a causa del vento o di patologie come il cancro corticale, ma la maggior parte appare in buone condizioni. Sono state già installate recinzioni per proteggere le ceppaie dai mufloni. L’Associazione Pedalta, concessionaria della superficie, curerà d’ora in avanti la manutenzione e l’ampliamento del campo.

Alla Madonna del Monte sono state risanate 26 piante da frutto, mentre a Bollero e a Marciana paese gli interventi hanno interessato rispettivamente 6 piante ciascuno, con la messa in sicurezza di un grande esemplare caduto naturalmente.

Il monitoraggio è affidato al professor Alessandro Maltoni dell’Università di Firenze, che ha rilevato una sofferenza generalizzata delle piante a causa della siccità di giugno, ma anche una risposta positiva alle cure effettuate.

Gli esiti complessivi del progetto saranno valutati al termine dei lavori, ma i primi risultati confermano l’efficacia degli interventi e aprono la strada a un rilancio duraturo della castanicoltura elbana.

Redazione Greenreport

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