A Piancastagnaio avanzano i lavori per il nuovo impianto di cattura della CO2 da geotermia
Il Comune di Piancastagnaio (SI) annuncia con soddisfazione l’avanzamento dei lavori per il nuovo impianto di cattura della CO₂ da geotermia in realizzazione da Nippon Gases, grazie a un accordo siglato col gestore delle centrali geotermiche toscane Enel green power.
Come spiegano dall’Amministrazione comunale, l’impianto utilizzerà le emissioni di CO₂ delle centrali geotermiche presenti sul territorio, intercettandole prima che vengano rilasciate in atmosfera e trasformandole in gas tecnici per usi industriali – dall’industria alimentare alla refrigerazione – con un duplice beneficio: riduzione dell’impronta carbonica e creazione di nuove filiere produttive; l’iniziativa è inoltre collegata alle attività didattiche e di ricerca che sorgeranno nell’area Ex Furzi, dove scuole, università e imprese collaboreranno per sviluppare nuove competenze e sperimentazioni nel campo dell’energia e dell’ambiente.
«Con questo impianto – spiega il sindaco, Franco Capocchi – Piancastagnaio diventa un punto di riferimento per l’innovazione e per le politiche di riduzione delle emissioni. È un investimento che guarda al futuro, capace di portare lavoro qualificato e sviluppo sostenibile, con benefici concreti per l’intera comunità».
Si tratta di un’iniziativa che spicca già tra le buone pratiche sulle energie rinnovabili messe in fila da Legambiente: «In questo cuore caldo della Toscana – si legge nel XX rapporto “Comuni rinnovabili” del Cigno verde – nel 2023 è stato siglato un accordo tra Enel green power Italia e Nippon Gases operations per la realizzazione di un nuovo impianto di purificazione e liquefazione della CO2, naturalmente presente nei fluidi geotermici delle centrali di Piancastagnaio in provincia di Siena, ai fini del suo riutilizzo nei settori alimentari e farmaceutici. La quantità di CO2, riutilizzata da questo progetto di economia circolare, soddisferà circa il 30% della domanda di anidride carbonica “pura” a livello nazionale».
È utile ricordare come la geotermia sia una fonte rinnovabile a zero emissioni di CO2, dato che quelle provenienti dalle centrali sostituiscono il degassamento naturale dei suoli, come dimostrato dal progetto di ricerca Deep carbon, ma evitare che anche parte della CO2 naturale venga dispersa in atmosfera migliora ulteriormente la sostenibilità della fonte.
Un progetto adesso in fase di realizzazione, che si affianca all’incremento di potenza installata previsto a Piancastagnaio nei prossimi anni, con la realizzazione della centrale Pc6 da 20 MW. L’accordo raggiunto a inizio anno tra Regione Toscana ed Enel green power per il rinnovo ventennale delle concessioni geotermiche attive nelle province di Pisa, Siena e Grosseto prevede infatti nuovi investimenti da 3 miliardi di euro (che arrivano a 7,4 mld di euro contando anche costi d’esercizio e manutenzione ordinaria), comprensivi di 400 mln di euro in “compensazioni” ai territori interessati. Di questi, la metà è destinata al territorio amiatino, dov’è prevista la realizzazione di due nuove centrali (Bagnore 5 da 40 MW, Pc6 da 20 MW), cui si affiancano 5 ulteriori MW a Monterotondo Marittimo per probabile ciclo binario in base al fluido reperito, oltre agli investimenti per l’ammodernamento di tutte le centrali esistenti in Toscana.