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La nuova analisi dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea)

Oltre un terzo dell’acqua prelevata in Europa serve a raffreddare le centrali termoelettriche

La transizione alle fonti rinnovabili, al posto di combustibili fossili e nucleare, permetterà di risparmiarne il 25%: la sicurezza energetica cresce mentre calano i rischi della siccità
 |  Acqua

In Europa la crisi climatica sta avanzando a velocità doppia rispetto al resto del mondo, e circa il 30% del territorio Ue affronta già ogni anno problemi stagionali dettati dalla scarsità d’acqua: è in questo contesto che la Commissione europea ha appena lanciato la Strategia per la resilienza idrica, ma con nessuna penalità per gli Stati membri inadempienti e fondi Bei per appena 5 mld di euro all’anno.

Occorre dunque fare di necessità virtù, e un nuovo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) aiuta a capire quali sono le maggiori cause di prelievo e consumo idrico nel Vecchio continente. I due indicatori sono diversi ma ugualmente importanti: il prelievo guarda all’estrazione di acqua dall’ambiente, mentre il consumo conteggia la quota parte di acqua prelevata che non viene restituita alle falde o in superficie (perché incorporata nei prodotti, bevuta, evaporata o semplicemente persa lungo il tragitto).

tabella eea prelievi consumi idrici 1

Gli Stati membri dell’Ue prelevano ogni anno 200.000 mln mc di acqua (idroelettrico escluso), e oltre un terzo (36%) va alle centrali termoelettriche – alimentate da combustibili fossili, nucleari o biomasse –, cui seguono l’agricoltura (29%), l’approvvigionamento idrico pubblico che comprende l’acqua potabile (19%) e infine l’impiego manifatturiero (14%); guardando al consumo anziché al prelievo, i dati passano rispettivamente a 20%, 50%, 9% e 19%. Per i non addetti ai lavori può stupire che la prima voce dei prelievi sia la produzione elettrica anziché l'agricoltura, ma svelare l'arcano è semplice: l'irrigazione, salvo nei Paesi mediterranei, è assai limitata nel Vecchio continente. 

«Migliorare drasticamente l'efficienza, insieme ad altre misure volte a proteggere le nostre limitate fonti di acqua dolce, è un tassello fondamentale per rafforzare la resilienza idrica dell'Unione europea – commenta nel merito la direttrice esecutiva della Eea, Leena Ylä-Mononen – Ridurre il consumo idrico a livelli sostenibili sarà fondamentale per tutti i principali utilizzatori, soprattutto alla luce della grave scarsità d'acqua che molte parti d'Europa stanno già affrontando».

La maggior parte dell’elettricità è generata tramite turbine a vapore, e in questi impianti il vapore in uscita deve essere raffreddato e condensato prima di poter essere riutilizzato, un processo che può essere affrontato con sistemi di raffreddamento ad acqua, aria o ibridi. Ma il modo più efficace per risparmiare acqua nella produzione di elettricità è quello di passare alle fonti rinnovabili: «Si stima che, grazie alla sostituzione degli impianti di combustione con turbine eoliche ed energia solare, i miglioramenti nell'efficienza idrica in questo settore si tradurranno in una riduzione di circa il 25% del prelievo totale di acqua nel settore nell'Ue entro il 2050», argomenta nel merito la Eea.

Si tratta di una transizione dal doppio vantaggio. Quello sul fronte della sicurezza idrica è evidente, ma altrettanto importante lo è quello per la sicurezza energetica; in caso di temperature elevate e forte siccità, come accaduto nel 2022, le centrali termoelettriche e quelle nucleari possono vedersi obbligate a interrompere le attività, provocando danni a tutti i consumatori coi conseguenti rialzi nei costi energetici.

tabella eea prelievi consumi idrici 2

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.