
Ecosistema Urbano, la Toscana della mediocrità

Non ci sono buone notizie per la Toscana dal rapporto Ecosistema Urbano sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, realizzato da Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore e presentato oggi a Torino.
Per trovare la prima toscana in classifica bisogna scendere fino al 32esimo posto con Livorno che, rispetto ai 18 parametri presi in considerazione, ottiene il 55,43%. Al 43esimo posto c’è Pisa con il 53,34%; poi Siena 57esima (50,67%) che precede Firenze 60esima (50,33%), poco sopra la (scarsa) media italiana del 49,31%.
Tutte sotto la media, raggruppate in poco spazio e precedute anche da città meridionali non certo note per la qualità dei servizi e della vita, Lucca, 65esima (49,09%), Pistoia 68esima (47,07%); Arezzo 70esima (46,64%); Grosseto 71esima (45,88%); Prato 72esima (45,51%). Per trovare l’ultima toscana in classifica, Massa Carrara, bisogna andare fino all’83esimo posto (40,04%).
Se è vero che Ecosistema Urbano contraddice altre classifiche e soprattutto l’impressione diffusa della Toscana come regione “felix”, è vero anche che gli amministratori dei comuni capoluogo e di queste strane province “abolite” (ma che restano in piedi e governano proprio i temi ambientali) farebbero bene a leggersi attentamente il rapporto, per prendere le dovute contromisure. O magari per dirci se in Ecosistema Urbano ci sono dati sbagliati che potrebbero, se corretti, far uscire la Toscana da questa inaccettabile mediocrità urbana.
