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Spari della Guardia costiera libica contro la nave Ocean Viking. L’Ue: «Chiarire i fatti»

Racconta l’ong Sos Mediterranee che l’imbarcazione, ieri attraccata nel porto di Augusta con 87 migranti salvati in mare in due distinte operazioni di soccorso, è stata deliberatamente colpita mentre si trovava in acque internazionali. Il portavoce della Commissione europea: «Abbiamo contattato le autorità libiche, è loro compito dire cosa è accaduto»
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Max Cavallari - Sos Mediterranee. Fori di proiettile Ocean Viking

«Abbiamo contattato le autorità libiche per chiarire i fatti, è loro compito dire cosa è accaduto». Bruxelles accende un faro su quanto avvenuto l’altro ieri al largo delle coste libiche. Un primo resoconto dei fatti è stato fornito dall’organizzazione non governativa Sos Mediterranee: la Ocean Viking, nave di ricerca e soccorso noleggiata dalla stessa ong in collaborazione con la Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, «è stata deliberatamente presa di mira in un attacco a fuoco da parte della Guardia Costiera libica. Sebbene nessuno sia rimasto ferito fisicamente, tutti a bordo hanno temuto per la propria vita e le attrezzature di soccorso essenziali, così come la nave stessa, hanno subito danni significativi». E ancora: «Al momento dell’attacco, la Ocean Viking si trovava in acque internazionali, a circa 40 miglia nautiche a nord della costa libica, quando è stata avvicinata da una motovedetta di classe Corrubia della Guardia Costiera libica. Con 87 sopravvissuti già a bordo – soccorsi tra la notte di sabato 23 agosto e la mattina di domenica 24 agosto in due diverse operazioni – la nostra nave era stata autorizzata dal Centro di coordinamento italiano a interrompere la rotta verso il porto di sbarco assegnato e a cercare un’altra imbarcazione in difficoltà nelle acque internazionali. Mentre i nostri team erano impegnati nella ricerca del caso di soccorso, la Ocean Viking è stata avvicinata dalla motovedetta libica, che ha illegalmente chiesto di lasciare la zona e dirigersi verso nord. L’informazione ci è stata fornita prima in inglese e poi in arabo, con la traduzione del nostro mediatore culturale a bordo, che ha informato dal ponte che la Ocean Viking stava lasciando la zona. Tuttavia, senza alcun preavviso o ultimatum, due uomini a bordo della motovedetta hanno aperto il fuoco sulla nostra nave umanitaria, iniziando un assalto durato almeno 20 minuti ininterrotti direttamente contro di noi».

L’ong ha anche pubblicato online foto che dimostrano come i proiettili siano stati sparati all’altezza della testa delle persone che erano a bordo dell’imbarcazione. «L’attacco ha causato fori di proiettile all’altezza della testa, la distruzione di diverse antenne, quattro finestre rotte sul ponte e diversi proiettili che hanno colpito e danneggiato i tre Rhibs (motoscafi di soccorso veloci), insieme ad altre attrezzature di soccorso». Sos Mediterranee denuncia il fatto che si è trattato di «un attacco deliberato» e che nonostante analoghi episodi si siano verificati anche altre volte «gli Stati europei, con l’Italia in prima linea, continuano a sostenere, equipaggiare e addestrare la Guardia Costiera libica. Tra l’altro, denuncia ancora l’ong, «la motovedetta 2 utilizzata dalla Guardia Costiera libica durante l’attacco era stata donata dall’Italia nel 2023 nell’ambito del programma dell’Unione europea “Support to Integrated Border and Migration Management in Libya”».

Quanto avvenuto alla nave, ieri attraccata nel porto di Augusta, nel Siracusano con gli 87 migranti salvati in mare in due distinte operazioni di soccorso, non viene però ora fatto passare sotto silenzio dai vertici comunitari. Un portavoce della Commissione europea ha fatto sapere che l’Ue ha contattato le autorità libiche «per chiarire i fatti»: «È loro compito dire cosa è accaduto», ha aggiunto precisando che «stiamo stabilendo i fatti, non siamo ancora alla fase delle possibili conseguenze».

Redazione Greenreport

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