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Inquinamento atmosferico transfrontaliero: novità dall'Ue

 |  Approfondimenti

L’Ue propone di accettare gli emendamenti del protocollo della convenzione sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza riguardante gli inquinanti organici persistenti del 1979.

La convenzione - firmata a nome della Comunità economica europea a Helsinki il 14 novembre 1979 e approvata dall’Ue nel 1981 - costituisce il principale quadro giuridico internazionale per la cooperazione e per le misure volte a limitare, ridurre gradualmente e a prevenire l’inquinamento atmosferico e i suoi effetti negativi sulla salute umana e sull’ambiente.

A oggi, la convenzione è stata ampliata da otto protocolli, compreso il protocollo di Aarhus del 1998 relativo agli inquinanti organici persistenti. L’obiettivo del protocollo è di limitare, ridurre o eliminare gli scarichi, le emissioni e le fuoriuscite di inquinanti organici persistenti (Pop). Prevede che le parti eliminino la produzione e l’utilizzo delle sostanze, inclusi aldrina, dieldrina e toxafene, secondo gli specifici obblighi di attuazione; limitino l’uso di diclorodifeniltricloroetano (Ddt), esaclorocicloesani (Hch) e policlorobifenili (PCB);riducano le emissioni annue totali di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), diossine/furani (Pcdd/Pcdf) e di esaclorobenzene (Hcb) a partire dal livello di emissioni rilevato nel 1990 (o in un altro anno, tra il 1985 e il 1995).

Per questo le parti devono garantire: che gli operatori di grandi fonti fisse di emissioni di Pcdd/Pcdf, Ipa e Hcb (compresi gli impianti di combustione, impianti di produzione di coke, ferro e acciaio e alluminio, e impianti di conservazione del legno) utilizzino le migliori tecniche disponibili (Bat); che taluni inceneritori di rifiuti siano conformi a determinati valori limite di emissione (Vle) applicabili ai Pcdd/Pcdf; che siano prese misure efficaci per il controllo delle emissioni di inquinanti organici persistenti provenienti da fonti mobili; che gli inquinanti organici persistenti, una volta diventati rifiuti, siano trasportati e smaltiti in modo compatibile con l’ambiente.

Le parti devono inoltre sviluppare e conservare degli inventari delle emissioni di Pcdd/Pcdf, Ipa e Hcb e raccogliere informazioni sulla produzione e le vendite degli altri inquinanti organici persistenti contemplati dal protocollo. Al fine di pianificare azioni e iniziative per rispettare tutti gli obblighi imposti dal protocollo, le parti sono tenute a elaborare strategie, politiche e programmi.

Nel 2007 le parti, al fine di una maggiore adeguatezza ed efficienza degli obblighi stabiliti dal protocollo hanno concordato l’apertura di negoziati per la revisione del testo e degli allegati del protocollo.

La revisione si è proposta di aggiornare l’elenco dei inquinanti organici persistenti, di rendere il protocollo più adattabile alle evoluzioni future delle migliori tecniche disponibili e di agevolare l’adesione delle parti la cui economia è in transizione. Ed ha portato all’adozione per consenso delle parti presenti alla ventisettesima sessione dell’organo esecutivo della convenzione sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza tre distinte decisioni che hanno emendato il testo del protocollo e gli allegati e che hanno aggiornato gli orientamenti sulle Bat. Emendamenti che adesso devono essere recepiti.

Redazione Greenreport

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