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Frontex non basta

La nave Mare Ionio non è più sola: arriva la nave Ong Mediterranea per il salvataggio dei migranti in mare

L'Europa non può continuare a far finta di nulla e il nostro Governo deve smettere di indicare ipotetici mercanti di migranti nel tentativo di diluire le proprie responsabilità, che sono politiche
 |  Approfondimenti

Pochissimi titoli di giornale hanno informato l’opinione pubblica dell'arrivo nel Mar Mediterraneo di un'altra nave umanitaria, battente bandiera tedesca, dotata anche di un piccolo ospedale con la presenza di personale sanitario imbarcato: la nave Mediterranea, appunto, della Ong Mediterranea saving humans.

Diventa dunque spontaneo chiedersi quale senso compiuto occorre dare all'Unione europea nella sua identità di orientamento politico in modo da capire la vera statura etica degli Stati membri che la compongono; analizzare quando lucidamente e totalmente si sottraggono dalla primaria funzione di gestione e coordinamento del soccorso e salvaguardia della vita in mare, rimettendola completamente nelle mani delle Ong, gestite da soggetti volenterosi ma privati, restando in questo modo quanto più lontani possibili dalle grida disperate di chi sta per morire affogato con cadenza quotidiana o quasi, nell’indifferenza quasi assoluta, lontano da tutti.

Assistiamo giornalmente ad uno dei drammi più evidenti, fino all’imbarazzo, sviluppatosi dalla fine del XX secolo ed aumentando, poi, in maniera esponenziale in questo secolo, legato agli spostamenti di larghe masse umane che, per le più disparete ragioni (e motivazioni), fuggono dalle loro terre natie, spingendosi verso i Paesi ricchi (prevalentemente occidentali), Europa, Nord America e Australia. Il mezzo per raggiungere queste terre ritenute (falsamente) promesse e pronte ad accoglierli, passa attraverso il mare Mediterraneo o Atlantico che sia, affrontato con mezzi privi di qualsiasi dotazione di sicurezza e sovraffollate di migranti.

Dei morti accertati nel Mare Nostrum oramai se n'è perso il conto e i naufragi con conseguenti morti e dispersi (eufemismo usato burocraticamente perché non si trovano i corpi), non attirano più neanche le terze o quarte pagine della cronaca sui giornali: siamo diventati assuefatti ed insensibili, anche quando i media, magari per mero errore di ripresa, ci lasciano intravedere le piccole bare bianche.

Il tema dell'immigrazione è e resta un tema troppo importante che non si può lasciare gestire solo alle organizzazioni umanitarie, lasciando la parte poliziesca agli Stati marittimi. Non è possibile assistere senza un senso profondo sconforto a fatti del genere: guai se ci lasciassimo vincere dalla rassegnazione e dal senso d’impotenza.

L'Europa non può continuare a far finta di nulla e il nostro Governo deve smettere di indicare ipotetici “mercanti di migranti” nel tentativo di diluire le proprie responsabilità che sono politiche e che afferiscono a ben precise scelte politiche; l'Europa unita non può solo affidare a Frontex la gestione delle attività legate all’avvistamento dei natanti con clandestini a bordo e lasciare alle Ong l'impegno organizzativo ed etico più gravoso ed impegnativo: il Sar (Search and rescue).

Redazione Greenreport

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