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La sostenibilità dei biocarburanti Ue si misura (anche) col sistema dell’uscente Regno Unito

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Il “Bonsucro EU” è stato riconosciuto dall’Ue come sistema volontario che dimostra la conformità ai criteri di sostenibilità delle partite di biocarburanti o di bioliquidi: è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi la relativa decisione.

Il “Bonsucro EU” – presentato alla Commissione a fini di riconoscimento il 18 ottobre 2016 dal Regno Unito – si applica ai biocarburanti prodotti dallo zucchero da canna, compresi i residui. Il sistema dimostra che le partite di biocarburanti o di bioliquidi prodotte in conformità alle norme di produzione di biocarburanti e bioliquidi fissate in tale sistema sono conformi ai criteri di sostenibilità delle direttive europee. Ossia a quella sulla qualità della benzina e del combustibile diesel e quella sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.

Quest’ultima stabilisce un quadro comune per l’utilizzo di fonti rinnovabili al fine di limitare le emissioni di gas ad effetto serra e di promuovere un trasporto più pulito. Per questo definisce i piani di azione nazionali e le modalità di utilizzo dei biocarburanti. E non solo, perché identifica gli obiettivi nazionali obbligatori per la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e per la quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti. Fra le altre cose fissa i criteri di sostenibilità per i biocarburanti e i bioliquidi, che, se vengono rispettati godono di un sostegno finanziario. Comunque sia, i biocarburanti e i bioliquidi non possono essere prodotti a partire da materie prime provenienti da terreni di grande valore in termini di diversità biologica o che presentano un rilevante stock di carbonio.

Eleonora Santucci

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