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L’Europa si prepara all’estinzione totale degli scimpanzé

Mappatura genetica totale per tutti i 730 esemplari che vivono negli zoo europei
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Si è chiusa al Parco Natura Viva di Bussolengo il "Convegno Nazionale della Ricerca nei Parchi: conoscere per proteggere", la quattro-giorni scientifica che ha concluso l su ottava edizione con il record di 188 partecipanti, tra studenti e ricercatori provenienti da 10 Università italiane e straniere, accademici e conservazionisti internazionali riuniti per confrontare gli ultimi risultati conseguiti nel campo della salvaguardia degli ecosistemi naturali, in Italia e nelle zone più critiche del Pianeta per il mantenimento della biodiversità.  E tra le specie più a rischio per la distruzione dell'habitat naturale ci sono i nostri parenti più prossimi: gli scimpanzé che condividono con noi il 98% del patrimonio genetico.

Secondo l’Iucn gli scimpanzé – come le altre grandi scimmie – sono  rischio estinzione. «Una volta diffuso in tutto il continente africano – spiegano al Parco Natura Viva - le ultime proiezioni indicano la perdita del 50% degli individui entro il 2030, stime che vanno di pari passo con il ritmo incessante della deforestazione: in un secolo, la pressione delle attività umane ha ridotto le foreste tropicali al 5% della copertura originaria».

Di fronte alla possibilità concreta di una totale estinzione di questi primati, «L'Europa chiede aiuto alla genetica e prepara il contingente di individui ospitati nei parchi zoologici a tornare nelle aree d'origine». A rivelarlo al Convegno Nazionale della Ricerca nei Parchi è stato Frands Carlsen, coordinatore del Programma Europeo per le Specie Minacciate, che ha sottolineato: «L'imperativo è lavorare sull'identificazione del patrimonio genetico di ogni esemplare e allevare le popolazioni presenti in Europa con lo scopo di garantire loro la massima diversità genetica possibile, in linea con le 4 sottospecie presenti negli ecosistemi africani. Fino a qualche anno fa potevamo risalire al patrimonio genetico seguendo la sola linea materna, mentre le tecnologie di cui disponiamo oggi ci consentono di identificare interamente il DNA di ogni individuo e mapparne le sequenze. Con queste informazioni, siamo in grado di ricollocare gli esemplari nei parchi zoologici secondo l'appartenenza alla sottospecie e preparare i gruppi sociali a tornare in Africa, se sarà necessario».

Al Parco Natura Viva dicono che in questo non c’è nulla di visionario: «Un caso che fa scuola è già presente nella storia degli uomini e cominciò a prendere forma nel 1996, quando l’Iucn dichiarò estinto in natura l'ultimo cavallo selvatico. Fu ad opera degli zoo europei che i cavalli di Przewalski vennero riportati nelle steppe della Mongolia ed è dal 2008 che la specie è ricomparsa nella Lista Rossa. Prima "criticamente minacciata" e tuttora "minacciata", ma "viva". Per i 730 scimpanzé che vivono nei parchi zoologici dell'Associazione europea degli Zoo e degli acquari la strada è ancora lunga, ma alcuni uomini stanno lavorando per il loro futuro».

Redazione Greenreport

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