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Riceviamo e pubblichiamo da arte.tv, il canale culturale europeo co-finanziato dall’Ue

Cinquant'anni di Greenpeace, dall'Ong alla "multinazionale verde"

Il documentario di arte.tv a firma Sebastian Bellwinkel ripercorre la storia di una gloriosa Ong, interrogandosi sul futuro della lotta per la difesa della Terra
 |  Approfondimenti

“Non dobbiamo diventare dei vecchi elefanti, ma restare agili delfini”: è la promessa di Jennifer Morgan, direttrice esecutiva di Greenpeace international - la più nota organizzazione non governativa dedita alla preservazione della biodiversità.

L’epopea di Greenpeace ha inizio a Vancouver (Canada) nel 1971, quando un manipolo di militanti eco-pacifisti si opposero ai test nucleari condotti dagli Stati Uniti in Alaska, dando il via ad una lunga stagione di iniziative di ostruzione delle attività inquinanti o lesive della fauna marina.

50 anni dopo, non è più una cellula di attivisti ma una vera e propria “multinazionale verde”, insediata in 55 paesi nel mondo e con una pletora di dipendenti e collaboratori. In mezzo secolo, Greenpeace si è affermata come attore-chiave del movimento ecologista su scala globale.

Ma come si è passati dai più sensazionalistici (ma spartani) sabotaggi in gommone alle offensive in tribunale, a colpi di trattati internazionali? I “nuovi” metodi da apparato burocratico hanno fatto storcere il naso ai militanti della prima ora: su tutti, il canadese Paul Watson, poi fondatore di Sea Shepherd (1977), con la quale ha perpetuato la strategia delle azioni dirette e della cosiddetta ‘eco-pirateria’.

Greenpeace si è dunque reinventata nel tempo: come sta interpretando e raccogliendo le nuove sfide ambientali, in un’epoca in cui la viralità sui social network ha - di fatto - reso obsoleta la politica delle immagini-choc per sensibilizzare l’opinione pubblica?

Avvalendosi di esclusive testimonianze, tra “pionieri” dell’organizzazione e volti dell’ultima ora, questo documentario di arte.tv a firma Sebastian Bellwinkel (Germania, 2021) ripercorre la storia di una gloriosa Ong, interrogandosi sul futuro della lotta per la difesa della Terra.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.