Blocco navale davanti al Venezuela e oltraggio continuo dell’Unclos: le Nazioni Unite hanno dichiarato fallimento?
Donald Trump continua a minacciare di ricorrere al «blocco navale» di tutte le petroliere sanzionate (occorre dire che le sanzioni le ha messe lui) che entrano ed escono dai porti venezuelani. Trump ha fatto questa dichiarazione con un post pubblicato sul social “Truth”: «Il Venezuela è completamente circondato dalla più grande armata mai assemblata nella storia del Sud America. E continuerà a crescere, e lo shock per loro sarà pari a nulla di ciò che abbiano mai visto prima, fino a quando non restituiranno agli Stati Uniti d'America tutto il petrolio, la terra e gli altri beni che ci hanno rubato».
Continua ancora, affermando che «il regime illegittimo di Maduro sta usando il petrolio proveniente da questi giacimenti rubati per finanziare sé stesso, il terrorismo legato alla droga, la tratta di esseri umani, omicidi e rapimenti. Il regime venezuelano è stato designato come organizzazione terroristica straniera».
L'America, ha dichiarato Trump, «non permetterà a criminali e terroristi o altri Paesi di derubare, minacciare o danneggiare la nostra nazione e, allo stesso modo, non permetterà a un regime ostile di prendere il nostro petrolio, le nostre terre o altri beni, tutti i quali devono essere restituiti agli Stati Uniti immediatamente».
A leggere questa dichiarazione si resta allibiti e viene da chiedersi quale sia lo stato della salute mentale del capo del governo degli Stati Uniti.
Certo è che l’aspirante Nobel per la pace agisce in maniera monocratica come se sul pianeta non esistessero regole codificate nel corso dei secoli per garantire la pacifica convivenza tra i popoli e le nazioni. Lo spregio col quale si calpestano norme basilari del diritto internazionale, in primis, l’Unclos (United Nations Convention Law of Sea) non ha precedenti nella storia dell’umanità. A memoria nostra mai nessun dittatore (per non parlare dei legittimi rappresentanti dei governi democratici) si è spinto fino a questo punto.
Dichiarare un blocco navale segue procedure internazionali precise e ben codificate, a partire da uno stato di belligeranza conosciuto e formalmente dichiarato; non possiamo ritenere che gli Usa abbiano dichiarato guerra a tutto il mondo e continuino ad operare nel Mar della Cina come nel Mar dei Caraibi con fermi e sequestri di unità navali e a commettere omicidi deliberati senza che nessuna autorità politica (o morale) esprima il proprio dissenso o almeno sentire qualche brusio da parte dei media occidentali e dare segno di sé, svegliandosi dal torpore mortale che da tempo avvolge molti di loro.
Dispiace verificare l’assenza totale del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, uscito oramai da tempo dagli orizzonti ottici dei media mondiali.
Il Venezuela, per bocca del capo del suo governo, Maduro, ha definito «irrazionale» e una «minaccia grottesca» l'annuncio di Trump; e continua Maduro, affermando che «il Presidente degli Stati Uniti intende imporre, in modo del tutto irrazionale, un cosiddetto blocco navale al Venezuela con l'obiettivo di rubare le ricchezze che appartengono alla nostra che alla nostra patria».
Ci piacerebbe molto conoscere il punto di vista dell’Unione europea su questi fatti, sul rispetto del diritto internazionale marittimo che, con maniacale costanza, ogni giorno, vediamo essere vilipeso e piegato a meschini interessi di parte. Infine, ricordiamo, che la difesa dei principi del diritto internazionale sul quale si erigono le fondamenta del vivere civile non è appannaggio di pochi ma riguarda tutti noi.