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Continua a calare la popolazione italiana, per ogni bambino ci sono 5,8 anziani

Istat: «La dinamica migratoria rallenta il calo demografico»
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L’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha aggiornato oggi il censimento su Popolazione residente e dinamica della popolazione, con dati aggiornati a fine 2023. Emerge il quadro di un Paese che si sta progressivamente rimpicciolendo, con una “popolazione abitualmente dimorante” scesa a 58.971.230 persone: si tratta di una riduzione pari a 25.971 persone in un anno, ovvero dello 0,4 per mille.

A fine 2023 l’età media della popolazione è inoltre pari a 46,6 anni (48,0 anni per le donne e 45,2 anni per gli uomini), in ulteriore crescita rispetto al 2022 (+0,2), portando così ancora avanti il processo di invecchiamento: nel 2023 per ogni bambino si contano 5,8 anziani a livello nazionale (erano 5,6 nel 2022, 3,8 nel 2011).

Più in generale il calo della popolazione è frutto di andamenti demografici sul territorio tutt’altro che omogenei. In primo luogo il calo di popolazione interessa soprattutto i Comuni fino a 5mila abitanti che registrano una variazione negativa nel 60,8% dei casi.

In termini relativi il calo maggiore rispetto all’anno precedente si riscontra nel Sud (-3,7 per mille) e nelle Isole (-3,8 per mille). Perde popolazione anche il Centro (-1 per mille) mentre il Nord-ovest (+2,3 per mille) e il Nord-est (+2,0 per mille) conseguono incrementi positivi: nel Nord, con l’eccezione della sola Valle d’Aosta (-2,1 per mille), la popolazione cresce ovunque, con un massimo del +6,3 per mille nella Provincia autonoma di Bolzano.

A giustificare la modesta flessione della popolazione nazionale e la crescita riscontrata in quella residente al Nord concorre la componente straniera. Gli stranieri censiti come residenti, infatti, salgono a 5.253.658 individui al 31 dicembre 2023 (+21,8 per mille rispetto al 2022) e la loro incidenza sul totale della popolazione residente cresce all’8,9% (8,7% nel 2022).

Il 34,2% della popolazione straniera censita come residente vive nel Nord-ovest, che rappresenta anche quest’anno l’area con la maggiore presenza di stranieri (circa 1 milione e 800mila individui). Il Nord-est e il Centro accolgono entrambe il 24,5% di stranieri, mentre il Sud e le Isole, rispettivamente, il 12,1% e il 4,7%.

Si registra anche tra i cittadini stranieri un progressivo aumento dell’età media, che passa dai 36,2 anni del 2022 ai 36,8 del 2023.L’età media è pari a 38,5 anni per le donne e a 34,7 per gli uomini. Il peso della componente femminile straniera è progressivamente maggiore a partire dalla classe 40-49 anni. La popolazione straniera residente resta comunque nettamente più giovane della popolazione di cittadinanza italiana (47,6 anni nel 2023).

Quasi la metà degli stranieri censiti nel 2023 è di cittadinanza europea (46,2%), il 23,4% asiatica, il 22,7% africana e il 7,6% americana.

Il decremento demografico nel 2023 (-25.971 individui, per un calo del -0,4 per mille) è frutto di una dinamica demografica caratterizzata da un saldo naturale negativo (-4,9 per mille) che in larga parte è compensato da una dinamica migratoria positiva (+4,8 per mille).

Se non fosse per un ulteriore -0,3 per mille (frutto di operazioni di aggiustamento statistico) si parlerebbe di popolazione in sostanziale equilibrio numerico. Peraltro, rispetto al biennio precedente (-0,6 per mille nel 2022 e -3,5 per mille nel 2021) si evidenzia un rallentamento nel calo della popolazione, fenomeno che contraddistingue il Paese nel suo insieme dal 2014 e che aveva subito un’accelerazione negli anni della pandemia.

Redazione Greenreport

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