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Verso l’impianto Cigéo

Saltate le precedenti stime, il progetto francese sui rifiuti nucleari costerà fino a 37,5 miliardi di euro

A comunicarlo è l’Agence nationale pour la gestion des déchets radioactifs. Concepita nel 1991, la struttura di stoccaggio profondo delle scorie è in attesa di un decreto ministeriale di autorizzazione per la fine del 2027 o l’inizio del 2028 e sarà operativa dal 2050
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© Andra

Il progetto è stato concepito nel 1991. Tra il 1998 e il 2004 è stato costruito un laboratorio sotterraneo a Bure, piccolo comune nel nord-est della Francia. E nel 2005 è stato confermato che lo stoccaggio geologico profondo dei rifiuti radioattivi era fattibile. Tutte le stime iniziali dei costi intanto saltavano, con continui aggiornamenti al rialzo. Nel 2009, l’Agence nationale pour la gestion des déchets radioactifs (Andra) ovvero l'agenzia francese incaricata della gestione dei rifiuti radioattivi, proponeva un’ulteriore area sotterranea per lo stoccaggio. Passano ancora gli anni, aumentano ancora le stime di spesa di questo progetto denominato Cigéo, acronimo di Centre industriel de stockage géologique. La penultima stima si aggirava sui 25 miliardi di euro. Penultima, già, perché ora è arrivata l’ultima, e viene quantificata tra i 26 e i 37,5 miliardi di euro. E a dirlo non è qualche associazione no-nuke o qualche comitato di residenti che non vogliono saperne di vivere con le scorie nucleari sotto ai piedi, per quanto stipate a centinaia di metri di profondità, ma la stessa Andra.

Secondo le stime dell’agenzia francese, che ieri ha presentato una relazione al ministro dell’Industria e dell’energia, Marc Ferracci, «il costo di Cigéo (dalla costruzione iniziale alla messa in servizio) è dell'ordine di 7,9-9,6 miliardi di euro. Questo costo comprende la progettazione (esclusa la R&S), la costruzione dell’infrastruttura di superficie e la costruzione dei primi quartieri di stoccaggio, la tassazione e l’assicurazione. Dal momento della messa in funzione, nel 2050, il costo medio annuo di Cigéo è stimato tra i 140 e i 220 milioni di euro all’anno, includendo il suo funzionamento, la costruzione progressiva, la manutenzione e le operazioni di ristrutturazione nell’arco di un periodo di circa un secolo, quindi lo smantellamento e la chiusura in un periodo di circa 20 anni, per un totale compreso tra i 16,5 e i 25,9 miliardi di euro, incluse tasse e assicurazioni. Il costo della R&S, individuato fino ad oggi, compreso il funzionamento e la chiusura del laboratorio sotterraneo, è stimato tra 1,7 e 2 miliardi di euro. Il costo complessivo di Cigéo per l’intera durata di vita dell’impianto (costruzione, funzionamento, chiusura), ossia più di 150 anni, è quindi compreso tra 26,1 e 37,5 miliardi di euro a seconda delle varie ipotesi».

La forbice non è di poco conto. Ma del resto, come scrive la stessa agenzia, «la stima del costo complessivo di Cigéo è un processo iterativo che Andra svolge regolarmente man mano che il progetto procede». Il decreto sui costi, che sarà fissato dal ministro dell’Industria e dell’energia e che è atteso per la fine dell’anno, servirà da riferimento per il proseguimento del progetto fino alla sua prossima valutazione.

La costruzione della struttura potrebbe iniziare tra due anni e mezzo, nell'ipotesi più ottimista. Quando le stime dei costi potrebbero dunque essere ulteriormente riviste al rialzo (una nuova relazione dovrà essere presentata dall'agenzia nel 2026). «A condizione che il decreto che autorizza la creazione dell’impianto venga emesso alla fine del 2027/inizio del 2028 – scrive l’Andra – i primi pacchetti di rifiuti dovrebbero essere ricevuti nel 2050».

Simone Collini

Dottore di ricerca in Filosofia e giornalista professionista. Ha lavorato come cronista parlamentare e caposervizio politico al quotidiano l’Unità. Ha scritto per il sito web dell’Agenzia spaziale italiana e per la rivista Global Science. Come esperto in comunicazione politico-istituzionale ha ricoperto il ruolo di portavoce del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel biennio 2017-2018. Consulente per la comunicazione e attività di ufficio stampa anche per l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, Unisin/Confsal, Ordine degli Architetti di Roma. Ha pubblicato con Castelvecchi il libro “Di sana pianta – L’innovazione e il buon governo”.