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I padroni del Mediterraneo e la forza di volontà dei giovani della Global Sumud Flotilla

I volontari denunciano la presenza di un nuovo drone, che sta tallonando le imbarcazioni dei volontari dirette a Gaza
 |  Approfondimenti

La piccola e fragile Global Sulmud Flotilla, oramai quasi completamente riunita, avanza lentamente ma costantemente verso le coste meridionali di Creta dove si riunirà con altre sei unità provenienti dai porti della Grecia per poi mettere la prora in direzione della striscia di Gaza: tenteranno di forzare il blocco navale (mai dichiarato ma nei fatti attuato dalla marina israeliana) per arrivare a portare gli aiuti umanitari di cui sono cariche le loro navi, e solo il Padreterno conosce nei dettagli quanto ce ne sia di bisogno tra la popolazione palestinese.

È in questo contesto che un drone non identificato (ma c’è davvero bisogno d’identificazione?) sta seguendo una delle unità della Flotilla, un volo ripreso dai partecipanti. Tutto questo mentre le piazze delle principali città italiane sono gremite di gente: decine e decine di migliaia di persone, di tutte le età e di tutti i ceti sociali stanno manifestando in solidarietà a Gaza, non solo astenendosi dalle loro attività lavorative, ma riunendosi e procedendo in maniera compatta e decisa in cortei di manifestanti, ordinati e consapevoli dell’importanza umanitaria che la loro manifestazione assume innanzi agli occhi della Storia.

Palestina libera e basta genocidio sono parole pesanti come macigni che vengono scandite dalle migliaia di partecipanti, parole che penetrano nella sfera profonda dell’emotività e nella carica umanitaria della maggior parte degli italiani; lo stiamo vedendo proprio in queste ore, un popolo deciso e determinato a donare il proprio coraggio e fattivo contributo laddove la politica, la misera ed inconsistente politica del governo italiano latita o distorce la realtà, al punto da fare apparire normali le atrocità commesse quotidianamente; i bambini fatti saltare in aria con la vigliacca giustificazione che si voleva solo colpire un membro di Hamas; coloni senza controllo, diventati belve assetate di sangue.

E mentre gli italiani, sollevando orgogliosamente la schiena, stanno scrivendo una bellissima pagina di resistenza civile, assistiamo alla frenesia di Israele, che non smette di minacciare gli equipaggi e i volontari presenti a bordo delle unità della Flotilla, unità che avanzano lentamente ma inesorabilmente verso un ideale che è di liberazione degli oppressi ed anche di restituzione della dignità, non solo ai palestinesi ma a tutto l’Occidente, pavido e distratto, che continua a fingere che non sta succedendo niente.

Il drone che segue da vicino il convoglio, a nostro modo di vedere, mostra soltanto la paura da parte di Israele, una tremenda paura che aumenta giorno dopo giorno nel vedere che quei giovani determinati sfidano senza tentennamenti lo strapotere della nazione ebraica e del suo sanguinario mostruoso ed impietoso governo. 

Sappiano che quei fuscelli, spinti principalmente dal vento della speranza e della forza di volontà dei coraggiosi ragazzi della Flotilla rappresentano solo la punta della lancia che è composta e sostenuta da milioni di uomini e donne libere e che non sono disposti, contrariamente ai loro governi, ad essere complici del genocidio che si sta consumando sotto i nos tri occhi giorno dopo giorno.

Siamo accanto alla Flotilla e ci resteremo fino a quando non avranno terminato con pieno successo la loro missione.

 

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.