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A 200 miglia da Gaza. La Flotilla andrà avanti fino all’alt di Israele, la mobilitazione in Italia resta

Corrado: «Queste sono le regole d’ingaggio pacifiche, nonviolente e perfettamente nel solco del diritto internazionale con cui abbiamo deciso di accompagnare questa missione»
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Gli oltre 500 volontari da 44 Paesi che compongono la missione umanitaria della Global Sumud Flotilla continueranno a navigare verso la Striscia di Gaza con l’obiettivo di aprire un corridoio umanitario permanente, ignorando l’alert già annunciato dalla Marina italiana – atteso una volta arrivati a 100-120 miglia dalla costa gazawa – per fermarsi solo di fronte alla Marina israeliana, in assenza di altri supporti da parte dell’Ue e dei suoi Stati costieri.

«Siamo a 200 miglia da Gaza, un risultato importante e vogliamo arrivare a Gaza per aprire finalmente quel corridoio umanitario permanente per portare gli aiuti – informa nel merito il deputato Pd Arturo Scotto, imbarcato sulla Flotilla – Sappiamo che la Marina militare italiana, che ci accompagna in questo viaggio, probabilmente a un certo punto in acque internazionali ci darà un alert dicendo di non proseguire oltre; noi non ci fermeremo, perché pensiamo che bloccarci in acque internazionali sia un atto illegale. Qualora l’alt dovesse arrivare dalla Marina militare israeliana o da qualsiasi altro mezzo militare saremo costretti a fermarci per evitare di mettere a rischio la sicurezza nostra e degli equipaggi: esattamente quello che faranno tutte le barche della Flotilla».

«È particolare – sottolinea l’europarlamentare e responsabile Conversione ecologica del Pd Annalisa Corrado, anche lei sulla Flotilla – che ieri questa sia stata presa come una notizia, visto che è quello che stiamo dicendo dall’inizio: queste sono le regole d’ingaggio pacifiche, nonviolente e perfettamente nel solco del diritto internazionale con cui abbiamo deciso di accompagnare questa missione. Quindi fa un po’ specie leggere alcune cose invece di tenere tutta l’attenzione mediatica su quello che sta succedendo per esempio nel nostro Paese, a livello di mobilitazione continua e soprattutto su quello che sta succedendo a Gaza: l’orrore, lo sterminio, il genocidio».

 

Redazione Greenreport

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