Aumentano le case con riscaldamento (99,4%), crescono impianti autonomi (79%) e sistemi di condizionamento (56%)
Le politiche nazionali ed europee e gli obiettivi definiti a livello internazionale promuovono, insieme ad altre linee di intervento, l’efficienza energetica degli edifici quale mezzo di contrasto ai cambiamenti climatici e al depauperamento delle risorse naturali. In considerazione del crescente peso relativo sui consumi energetici complessivi assunto dal settore residenziale, l’Istat svolge triennalmente l’indagine sui “Consumi energetici delle famiglie”, al fine di rendere disponibili dati sulle dotazioni energetiche delle famiglie e le loro modalità di impiego e sui consumi energetici in ambito domestico. Ebbene, l’ultimo aggiornamento diffuso, relativo al 2024, evidenzia ancor di più la necessità, se mai ce ne fosse stato bisogno, di mettere in campo un approccio integrato per riscaldare le nostre abitazioni d’inverno e rinfrescarle d’estate senza aumentare ulteriormente le emissioni di gas climalteranti.
Dal rapporto Istat emerge infatti che sempre più famiglie si stanno dotando di un impianto di riscaldamento autonomo e di condizionatori e che ben 43,2% delle famiglie ha a disposizione più sistemi di riscaldamento della casa quali un impianto centralizzato, uno autonomo (come una caldaia a metano, una pompa di calore multisplit, un impianto solare termico) o apparecchi singoli, sia fissi (come stufe, caminetti o apparecchi monosplit), sia portatili (stufette elettriche o di differente fonte di alimentazione). Scrivono gli autori del report: «Questo indica una certa dinamicità da parte delle famiglie nella ricerca delle soluzioni migliori per rispondere alle proprie esigenze di riscaldamento, non sempre indirizzata verso quelle più efficienti o comunque derivate da un progetto complessivo di efficientamento energetico, e comportamenti probabilmente da ascrivere sia alla rapida evoluzione delle molteplici tecnologie offerte dal mercato, sia ai costi molto variabili delle fonti energetiche degli anni più recenti. Tuttavia, rispetto al 2021 la disponibilità di più sistemi scende di appena un punto percentuale (era pari al 44,5%) a segnalare un ancor debole orientamento alla razionalizzazione degli impianti».
Complessivamente, si legge nel report, nel 2024 il 99,4% delle famiglie residenti in Italia vive in abitazioni dotate di riscaldamento (la percentuale era del 98,6% nel 2021): la copertura è pressoché totale nel Centro-Nord, mentre nel Mezzogiorno l’1,7% non ha dotazioni per riscaldare l’abitazione. Si legge anche che è preminente e in aumento l’impianto di riscaldamento autonomo (79,0% delle famiglie, 72,2% nel 2021) e che più della metà delle famiglie (il 56% per la precisione) dispone di almeno un sistema di condizionamento. Anche questa percentuale è in crescita rispetto al 2021 (48,8%). Nel dettaglio, il 24,4% ha un impianto di condizionamento (centralizzato o autonomo) e il 35,4% ha apparecchi singoli; il 40,4% delle famiglie possiede un sistema capace sia di riscaldare d’inverno che di raffrescare nei mesi estivi. Nel 2024 il 6,4% delle famiglie dispone di più sistemi di raffrescamento, di tipo differente (ad esempio sia apparecchio singolo che impianto, oppure sia caldo/freddo che solo freddo): nelle Isole la quota arriva all’8,0%.
Nel report si legge inoltre che nel corso del 2023, il 16,0% delle famiglie ha fatto uso di legna da ardere per riscaldare gli ambienti domestici e l'acqua dei rubinetti di bagno e cucina, o anche per cucinare (il tutto con esclusione dell’utilizzo in impianto centralizzato). Un dato, comunica l'Istat, che è in leggera flessione rispetto all’edizione precedente (17,0%), mentre era il 21,4% nel 2013.