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Bruxelles presenta il programma di lavoro per il 2026: «Per un’Europa più sovrana e indipendente»

Tra le priorità, rafforzare la competitività, assumere un ruolo guida nell’innovazione pulita e digitale, potenziare il nostro modello sociale. Gli ambientalisti dell’European environmental bureau criticano però la volontà di procedere con «azioni di semplificazione che rappresentano una vera e propria deregolamentazione»
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Ogni anno la Commissione europea adotta un programma di lavoro, messo a punto insieme all’Europarlamento e agli Stati membri, che definisce l'elenco delle azioni che intende intraprendere nel corso dell'anno successivo. Quello per il 2026 è stato presentato ieri e, come spiegano da Bruxelles, delinea una serie di azioni volte a contribuire alla costruzione di un'Europa «più sovrana e indipendente». Il programma di lavoro, intitolato “Il momento dell'indipendenza dell'Europa”, affronta le sfide attuali e future derivanti dalle minacce alla nostra sicurezza e democrazia, dai conflitti e dalle tensioni geopolitiche, dai rischi per la nostra economia e industria e dall'accelerazione dei cambiamenti climatici. Si basa sugli impegni definiti negli orientamenti politici e nelle lettere di incarico inviate da Ursula von der Leyen al Collegio dei commissari dell'Ue e sulle idee esposte nel discorso sullo stato dell'Unione del 2025. Spiega la stessa presidente della Commissione europea: «Il programma di lavoro 2026 segna un altro passo significativo verso un'Europa più forte e più sovrana. Continueremo a lavorare a stretto contatto con il Parlamento europeo e il Consiglio per realizzare le priorità dell'Europa, rafforzare la competitività, sfruttare il potere del nostro mercato unico, semplificare le nostre regole e affrontare la crisi dell'accessibilità economica. Insieme proteggeremo i nostri cittadini e difenderemo i nostri valori».

Nel complesso, spiegano sempre da Bruxelles, il programma di lavoro raddoppia le attuali priorità fondamentali della Commissione puntando a rafforzare la competitività, assumere un ruolo guida nell'innovazione pulita e digitale, potenziare il nostro modello sociale e garantire la sicurezza collettiva. Nel 2026, viene annunciato, continuerà la riduzione gli oneri burocratici per i cittadini, le imprese e le amministrazioni. Stando ai calcoli dei tecnici di Bruxelles, i sei pacchetti omnibus e altre proposte di semplificazione stanno contribuendo a realizzare risparmi annuali per oltre 8,6 miliardi di euro a beneficio di imprese e cittadini. E per il prossimo anno sono previste diverse proposte di semplificazione in settori chiave, tra cui quello automobilistico, ambientale, fiscale, della sicurezza alimentare e dei mangimi, dei dispositivi medici e della semplificazione della legislazione sui prodotti energetici.

Nel dettaglio, Bruxelles lavorerà su precisi fronti, a cominciare da quello dedicato a «prosperità e competitività sostenibili»: «La Commissione proseguirà il proprio lavoro volto a rafforzare la base industriale europea e a sostenere i settori industriali strategici e l'occupazione in Europa attraverso una nuova legge sull'acceleratore industriale. Aumenterà la resilienza dell'Europa nell'approvvigionamento di materie prime critiche attraverso la creazione di un centro per le materie prime critiche e la legge sull'economia circolare. Inoltre, mirerà a liberare in modo sostanziale il potenziale del mercato unico entro il 2028 eliminando gli ostacoli, istituendo una legge europea sull'innovazione, creando un 28° regime per le imprese innovative e promuovendo una “quinta libertà” per la conoscenza e l'innovazione».

Per quanto riguarda la voce «difesa e sicurezza», da Bruxelles spiegano che ci si baserà sul quadro Readiness 2030: «Il rafforzamento delle capacità di difesa dell'Ue e il potenziamento della cooperazione con i partner strategici sono priorità fondamentali. Lavoreremo su iniziative faro come l'iniziativa europea di difesa con droni, essenziale per la sorveglianza del fianco orientale. La Commissione rafforzerà inoltre la protezione delle frontiere dell'Unione, combattendo la criminalità organizzata e potenziando i sistemi di comunicazione transfrontalieri critici. Ci concentreremo sull'attuazione del patto sulla migrazione e l'asilo».

Per quanto riguarda invece questione legate alla qualità della vita - «cibo, acqua, natura», la Commissione Ue fa sapere che presenterà una «strategia per il bestiame e rivedrà le norme sulle pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare per sostenere gli agricoltori europei». E pio: «Garantirà la resilienza climatica attraverso il piano europeo di adattamento ai cambiamenti climatici. L'Ocean Act guiderà la governance europea degli oceani».

Se da Bruxelles arriva tutta questa serie di annunci e si fornisce un quadro tutte luci e zero ombre, la rete di associazioni europee European environment bureau fa notare che allo stato attuale le ombre non mancano, e anche piuttosto dense se si guarda alle strategie comunitarie che puntano a una sempre maggiore «semplificazione» delle normative. «La scienza non potrebbe essere più chiara. L'Europa sta violando diversi limiti planetari e i costi dell'inazione stanno aumentando. Tuttavia, invece di perseguire una strategia di attuazione intelligente delle leggi ambientali urgentemente necessarie, la Commissione continua a inseguire una falsa promessa di ‘semplificazione’, deregolamentazione e dietrofront bruschi», dice Patrick ten Brink, segretario generale dell'Eeb. «Non possiamo uscire da questa crisi con la deregolamentazione. La vera competitività dipende da politiche intelligenti e da un orientamento credibile a lungo termine. Abbassare gli standard che proteggono la nostra salute e il pianeta è una corsa al ribasso che favorisce solo chi inquina».

Con poche nuove proposte legislative e una forte attenzione a presunte soluzioni non legislative e ai pacchetti omnibus di deregolamentazione, sottolinea l’Eeb, l'agenda 2026 rischia di perdere un'occasione fondamentale. Il programma di lavoro della Commissione Ue, denuncia la rete di organizzazioni ambientaliste europee, sembra più in sintonia con le associazioni imprenditoriali più influenti a Bruxelles che con le richieste di cambiamento dei cittadini.

Redazione Greenreport

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