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Nel 2025 l’Europa ha importato meno petrolio: -18% in valore e 6,6% in volume rispetto al 2024

I dati, relativi ai primi nove mesi dell’anno, comunicati dall’Eurostat. Il rovescio della medaglia: il valore delle importazioni di gas naturale liquefatto è aumentato del 36,1% (volume a +25,9%)
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Nei primi nove mesi del 2025, le importazioni medie mensili di petrolio nell’Unione europea sono diminuite del 18,3% in valore e del 6,6% in volume rispetto alla media mensile del 2024. A comunicarlo è l’ultimo aggiornamento dell’Eurostat, dal quale però emerge un rovescio della medaglia di cui tener conto: di contro a questo calo, il valore delle importazioni di gas naturale liquefatto è aumentato del 36,1% e il volume è cresciuto del 25,9%. Il valore del gas naturale importato allo stato gassoso è aumentato del 3,1%, mentre il volume è diminuito del 4,9%.

I principali fornitori di energia nel terzo trimestre di quest’anno, sono stati gli Stati Uniti e la Norvegia. Un dato analogo a quello relativo al terzo trimestre del 2025, quando i principali fornitori di petrolio dell’Ue sono stati la Norvegia (14,6%), gli Stati Uniti (14,5%) e il Kazakistan (12,2%).

Dividendo per tipologia, la maggior parte del gas naturale liquefatto (59,9%) è stata importata dagli Stati Uniti, mentre un altro 12,7% proveniva dalla Russia e il 7,7% dall’Algeria.

La Norvegia è stata il principale fornitore di gas naturale allo stato gassoso (51,8%). L'Algeria è stata il secondo fornitore (14,6%), seguita dal Regno Unito (13,4%).

Redazione Greenreport

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