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Anche le giungle urbane siano incentivate dall’ecobonus al 110%, l’appello da Prato

È possibile e vantaggioso rinaturalizzare i quartieri della nostre città in modo sostenibile e socialmente inclusivo, attraverso lo sviluppo di giungle urbane
 |  Crisi climatica e adattamento

All’interno del decreto al quale il Governo nazionale sta lavorando per sostenere la ripartenza post-emergenza sanitaria uno degli elementi più importanti riguarda l’efficienza energetica degli edifici: le bozze disponibili parlano di un ecobonus al 110% per gli interventi più rilevanti come cappotti termici o sostituzioni di caldaie con impianti a pompa di calore. Ma il provvedimento è ancora in fase di definizione ed è possibile fare di più, ad esempio anche incentivando le soluzione edilizie basate sulla natura: lo sviluppo delle cosiddette giungle urbane, un elemento su cui Prato sta puntando forte.

Il progetto Prato urban jungle, finanziato con il programma europeo Urban innovative actions, punta a sperimentare le modalità per introdurre negli edifici esistenti delle città europee le soluzioni basate sulla natura come azioni per migliorare la qualità ambientale e la resilienza urbana: in particolare il progetto mira a rinaturalizzare alcuni quartieri della città in modo sostenibile e socialmente inclusivo attraverso lo sviluppo di giungle urbane, ovvero grazie alla capacità naturale delle piante di abbattere le sostanze inquinanti e assorbire la CO2, ridurre l’effetto delle isole di calore, ripristinare il suolo e lo spazio alla fruizione della comunità, trasformando così aree marginali in veri e propri hub verdi all'interno della città.

Il Comune di Prato e il gruppo di progettazione Prato urban jungle lanciano un appello al Governo e al Parlamento: inseriamo nel Dl Maggio le Nature based solutions nella platea delle opere da considerare nell'ecobonus 2020 e quindi detraibili al 110%. I vantaggi sarebbero per tutti.

Prato ad esempio vanta già oltre 29.000 alberi di proprietà pubblica che migliorano i viali, le strade e i parchi della città. Si stima che collettivamente gli alberi di Prato generino benefici economici per oltre 400.000 euro all'anno, eliminando 3.715 kg di inquinanti atmosferici ogni anno, e producendo risparmi energetici per il 2010 Mwh, intercettano 7.891 m3 di acqua meteorica e 69.600 Kg di anidride carbonica all'anno (e a differenza di altre infrastrutture, gli alberi aumentano di valore nel tempo).

«La crisi che stiamo vivendo dimostra l’interrelazione inequivocabile tra la salute umana e le condizioni ecosistemiche del pianeta – spiegano i promotori dell’appello – Le città devono essere guidate da una vision basata su di un radicale cambio di paradigma delle politiche urbane che metta al centro la salute umana: pianificazione sanitaria, urbanistica, ambientale, della mobilità e smart city devono diventare un'unica strategia radicale e lungimirante per la costruzione di città più resilienti e più sane. Risulta quindi importante inserire anche queste tecniche tra quelle detraibili per fare dell'Italia il più grande laboratorio al mondo sulle Nature based solutions applicate agli edifici e andare nella direzione di promuovere città che mettano al centro la salute dei cittadini».

L’appello è promosso dal Comune di Prato e dal gruppo di lavoro del progetto Prato urban jungle

Matteo Biffoni – Sindaco Comune di Prato

Valerio Barberis - Comune di Prato, Assessore Urbanistica, Ambiente, Economia Circolare

Stefano Boeri – Stefano Boeri Architetti, DASTU Politecnico di Milano

Stefano Mancuso – DAGRI Università degli Studi di Firenze, LINV, Pnat Project Nature

Gruppo di Progettazione Prato Urban Jungle

Antonio Avitabile, Francesco Caporaso, Letizia Benigni, Paolo Guarnieri, Besnik Mehmeti, Antonella Perretta, Lorena Vidas - Comune di Prato

Maria Chiara Pastore, Livia Shamir, Sofia Paoli, Benedetta Cremaschi, Luis Pimentel, Mattia Tettoni – Stefano Boeri Architetti

Camilla Pandolfi, Cristiana Favretto, Antonio Girardi, Antonio Sarpato – Pnat Project Nature

Federica Rossi, Federico Carotenuto, Beniamino Gioli, Francesca Martelli, Alessandro Zaldei – CNR IBE Istituto di Bioeconomia

Nicola Perini – Consiag spa

Paolo Abati, Fabio Niccolai, Alessandra Buzzegoli – Estra spa

Fausto Ferruzza, Maria Rita Cecchini, Elena Canna, Elisa Turiani – Legambiente Toscana

Federico Garcea, Elisabetta Meconcelli – Treedom srl

Gregory Eve, Cristina Galletti – greenApes srl

Federico Mazzoni, Giulia Bordina – EPP Edilizia Pubblica Pratese spa

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.