Skip to main content

Arriva dalle rinnovabili la metà dell’energia elettrica consumata in Italia nell’ultimo mese

Terna: «Hanno coperto il 48,9% della domanda». Ma c’entrano la crisi economica e temperature più miti rispetto all’anno scorso
 |  Crisi climatica e adattamento

Le energie rinnovabili hanno dato un contributo formidabile ai consumi italiani di energia elettrica nel corso dell’ultimo mese, come testimoniano i dati forniti dal gestore della rete italiana: «Nel mese di giugno 2020 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 97,8% con produzione nazionale e per la quota restante (2,2%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione da fonti rinnovabili ha coperto il 48,9% della domanda, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 (41,9%)».

Eppure «la produzione nazionale netta (23,6 miliardi di kWh) è risultata in flessione (-3,9%) rispetto a giugno 2019. In crescita la fonte di produzione eolica (+58,9%), in calo tutte le altre (idroelettrica -8%; termica -7,2%; geotermica -5,6%; fotovoltaica -0,9%)». Perché dunque questo ottimo risultato complessivo per le fonti rinnovabili? C’entrano in primo luogo la crisi economica, che ha ridotto i consumi a tutto vantaggio delle priorità di dispacciamento per le energie pulite, ma anche il meteo probabilmente ha dato una mano: quest’anno si è infatti registrata una temperatura media mensile inferiore di 2,6°C rispetto a giugno dello scorso anno, a tutto beneficio dei minori consumi di climatizzazione degli edifici.

Di certo c’è che nel mese di giugno 2020 la domanda di elettricità in Italia è stata di 24 miliardi di kWh, in diminuzione del 13,4% rispetto allo stesso mese del 2019 (il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta la variazione a -10,4%); anche a livello territoriale la variazione tendenziale di giugno 2020 è risultata ovunque negativa, -14,3% al Nord, -12,7% al Centro e -11,6% al Sud.

Ma come già osservato per la (temporanea) diminuzione di emissioni inquinanti, climalteranti e di rifiuti legata al Covid-19, una crisi economica non è mai una buona notizia, neanche per la sostenibilità. E anche lo sprint delle energie rinnovabili rischia di rivelarsi presto poco significativo.

Sono infatti lontani gli anni di robusta crescita delle energie rinnovabili in Italia, che fino al 2012 è stato un Paese di punta a livello globale per quanto riguarda le nuove installazioni: da allora la crescita annuale è andata avanti con progressi minimali, tanto che ai ritmi attuali i pur magri obiettivi individuati al 2030 dal vigente Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) appaiono irraggiungibili: per Legambiente gli obiettivi fissati al 2030 verrebbero raggiunti «con 20 anni di ritardo», mentre il Coordinamento free si spinge a spostare l’asticella tra 67 anni.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.