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La costa toscana (e non solo) si sveglia nella nebbia, ecco perché

Polveri sahariane, ceneri dell’Etna e adesso «nebbie da "avvezione" o scorrimento» hanno interessato i cieli della regione
 |  Crisi climatica e adattamento

Da Livorno all’Arcipelago toscano, stamani la costa Toscana si è svegliata immersa in un’inusuale quanto affascinante coltre di nebbia, un fenomeno che si estende però ben al di là dei confini regionali.

Come spiega il meteorologo Giulio Betti del Lamma – il Consorzio nato da Regione Toscana e  Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) – nebbie e nubi basse erano presenti oggi sul Mar Tirreno e sul Golfo Ligure mentre ieri nei giorni scorsi era possibile rilevarle anche al Sud e lungo l’Adriatico.

Si tratta di «nebbie da "avvezione" o scorrimento», spiega Betti: «Tra fine di febbraio e i primi giorni di marzo la temperatura del mare raggiunge i minimi stagionali e in presenza di flussi d'aria molto miti in scorrimento sulla superficie (come in questi giorni), si possono formare nebbie e nubi basse. Un fenomeno favorito dalla presenza dell'anticiclone. Quando l’aria piuttosto mite (in questo caso di origine subtropicale) scorre su una superficie più fredda (il mare) è costretta a sollevarsi al di sopra di essa condensando».

Da qui la coltre che ha ricoperto stamani la linea costiera toscana, ma in questi giorni non è stato questo l’unico fenomeno che ha cambiato la visuale sui nostri cieli. Che erano apparsi opachi, nonostante la totale assenza di nubi. Come dettaglia il Lamma, questo è un «fenomeno dovuto alla presenza di alte concentrazioni di polveri desertiche in sospensione (dust sahariano) che riflettono parte della luce solare in arrivo». Al proposito è utile aggiungere che «le intrusioni di polvere minerale di origine sahariana nel bacino del Mediterraneo possono provocare un anomalo innalzamento dei valori di concentrazione del PM10, e in alcuni casi contribuire al superamento dei valori limite previsti dalla normativa, pari a 50 mg/m3, come media giornaliera (D.Lgs.155/2010). Nel caso in cui i superamenti siano causati da contributi naturali, questi possono venire esclusi dal conteggio».

Non solo: per completare il quadro, occorre aggiungere che sul Tirreno e la Toscana si sono riversate anche le polveri e ceneri legate alle spettacolari – ma di certo non anomale – eruzioni che hanno scosso l’Etna nei giorni scorsi.

Redazione Greenreport

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