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Clima, incontro Cingolani-Kerry: «Quella che stiamo affrontando è una crisi planetaria e bisogna fare presto»

Cingolani: «E’ l’inizio di una collaborazione poderosa tra Italia, Ue e Stati Uniti»
 |  Crisi climatica e adattamento

Negoziati della COP26 ed eventi italiani (Youth4Climate e PRE-COP), G20 Clima/Energia, le ambizioni internazionali,  gli sforzi nei contesti multilaterali, PNRR Italiano e misure sulla decarbonizzazione, sono stati questi gli argomenti trattati oggi dal ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani e da John Kerry, l’inviato per il clima del presidente Usa Kerry,  e dalle delegazioni italiana e statunitense che si sono incontrati oggi a Roma

«Un confronto fruttuoso fortemente auspicato da Kerry – si legge in una nota del ministero della transizione ecologica  - che da subito ha voluto interfacciarsi con i Paesi più attivi sul fronte dell’azione climatica, a partire dall’Italia, in una missione che si inquadra nella campagna che lo Special Envoy sta portando avanti in tutto il mondo a favore dell’azione climatica».

Secondo Kerry, «L’incontro con il ministro Cingolani è stato molto costruttivo entrambi ci troviamo in pieno accordo sull’urgenza di muoversi rapidamente da qui fino agli incontri di Glasgow a novembre, portando i Paesi al tavolo delle trattative e a fare di più. Quella che stiamo affrontando è una crisi planetaria e bisogna fare presto. Vogliamo che i cittadini, sia in Italia, che in Europa, come negli Stati Uniti, comprendano che questa non è una scelta tra prosperità e un’economia che funziona o meno, ma è un’opportunità enorme e i ministri, come quello della Transizione ecologica, hanno il compito di transitare verso un futuro nuovo, migliore e più sicuro, con più posti di lavoro. In questo modo possiamo allontanare il rischio di un disastro climatico. Quindi siamo fiduciosi, insieme riusciremo a portare avanti un’opera di persuasione dei nostri colleghi in tutto il mondo e ci saranno numerose occasioni a Glasgow per intraprendere un percorso e mantenere l’innalzamento della temperatura terrestre entro 1,5 C°. Il nostro obiettivo comune è di mantenere 1,5 C° come limite e questo significa che ogni Stato dovrà fare la sua parte e continuare a ridurre le emissioni in atmosfera durante questa decade e non è abbastanza dire che lo faranno entro 2050. Quindi siamo perfettamente in accordo e crediamo che sia una strategia a tutto campo e non una soluzione singola che possa risolvere questa crisi, è un approccio multiplo che include diverse risorse come carburanti, fonti energetiche e in particolare richiede di negoziare con l’industria pesante, una componente molto complicata ma estremamente importante all’interno di questo contesto».

Cingolani ha concluso: «Abbiamo avuto l’onore di avere con noi mr Kerry, con il nuovo corso degli Usa per la difesa dell’ambiente. Abbiamo parlato di scenari visionari, ma anche del presente e degli impegni che ci aspettano nei prossimi mesi in relazione a G20, COP26. Abbiamo un’agenda molto fitta e questo credo fermamente sia l’inizio di una collaborazione poderosa tra l’Italia, l’Europa e gli Stati Uniti».

L’11 maggio Cingolani aveva incontrato il presidente designato della Cop 26 Unfccc, Alok Sharma e avevano rilasciato una dichiarazione congiunta: «Come co-presidenti della Cop26, concordiamo sulla necessità di ripartire e di lavorare al meglio per la ricostruzione post Covid 19.  Il Regno Unito e l'Italia sono impegnati nel mettere il clima e la natura al centro dell’Agenda multilaterale nel 2021, includendo le presidenze G7, G20 e COP26. Attraverso le nostre presidenze, lavoreremo intensamente per raggiungere progressi sulle questioni più vitali del nostro tempo e incoraggeremo i Paesi a intraprendere azioni concrete verso i nostri obiettivi climatici condivisi. Siamo lieti che tutti i paesi del G7 si siano ora impegnati a raggiungere entro il 2050 la neutralità climatica, fornendo un fondamentale passo avanti verso la riduzione delle emissioni globali. E’ il momento di esortare tutti i paesi a fare la loro parte e a compiere i passi necessari per mantenere entro1,5 gradi C il limite della temperatura globale. Insieme riconosciamo l'importanza di lavorare con i Paesi più vulnerabili del mondo, per supportarli nella prevenzione, adattamento e risposta agli impatti climatici e per aumentare i finanziamenti e gli investimenti privati sia per la mitigazione sia per l'adattamento. Compreso l’utilizzo maggiore di soluzioni basate sulla natura. Riaffermiamo il nostro impegno forte e risoluto per rafforzare l'implementazione dell'accordo di Parigi e liberare il suo pieno potenziale. Non vediamo l'ora di lavorare con tutti i Paesi, le imprese e la società civile sia alla pre-COP che alla COP, per aiutare a creare slancio verso un risultato di successo della COP26. Sottolineiamo l'importanza di aumentare la consapevolezza sull'azione per il clima, soprattutto tra i giovani. Siamo fermamente impegnati a lavorare insieme per far avanzare l'Agenda sul clima e siamo lieti di riaffermare la forza della nostra partnership».

Redazione Greenreport

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