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Coldiretti: «L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma»

Crisi climatica in Toscana, la Regione decreta lo stato di emergenza per maltempo

Giani: «Raccoglieremo tutte le dichiarazioni di danni che saranno presentate e documentate dai Comuni»
 |  Crisi climatica e adattamento

Il clima in Toscana è già cambiato, con una temperatura media annua cresciuta di 1,2°C solo negli ultimi cinquant’anni, e anche il meteo è sempre più influenzato da eventi estremi come quelli che si sono abbattuti domenica sul territorio. Sono oltre 70 i Comuni coinvolti, tanto da far decretare al presidente Eugenio Giani lo stato di emergenza regionale a causa del maltempo.

Solo le province di Livorno, Siena e Grosseto possono dirsi quasi indenni, mentre raffiche di vento superiori ai 100 chilometri orari che hanno soffiato nell’aretino, a Massa Carrara, a Pisa e a Lucca. La pioggia è scesa copiosa e fitta con punte massime sulle Alpi Apuane a Equiterme (101 millimetri in tre ore) e a Campocecina (59,4 millimetri in un’ora, 143,6 in sei ore). Non è mancata neppure la grandine, con grani grandi quanto due o tre dita: ad esempio a Bivigliano nel comune di Vaglia e a Borgo San Loren nel Mugello. Alla fine in tutta la giornata sono stati contati oltre 450 interventi da parte dei vigili del fuoco e 200 resi da volontari, per rimuovere frane, rami ed alberi dalle strade.

«Raccoglieremo tutte le dichiarazioni di danni che saranno presentate e documentate dai Comuni – dichiara  Giani – e le valuteremo in base alla disponibilità finanziaria che arriverà dalla prossima variazione di bilancio. Sul riparto decideremo dopo novembre, una volta concluso il periodo più critico per le allerte e le piogge autunnali».

Un problema che non riguarda certo solo la Toscana. Come emerge dal monitoraggio della Coldiretti sull’ondata di maltempo – con l’allerta della protezione civile in sette regioni del centro-nord –, sulla base dei dati dell’European severe weather database (Eswd) in un solo giorno si sono abbattuti sull’Italia ben 32 eventi estremi tra trombe d’aria, grandinate, tempeste di vento e bombe d’acqua.

«Ad essere più duramente colpita – documenta la più grande associazione di agricoltori in Italia – è stata la regione Toscana dove si è concentrata oltre la metà dei nubifragi ma manifestazione violente ci son state anche in Liguria, Emilia Romagna e Sardegna. I cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono infatti su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con il risultato che sono saliti a 7252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che sono a rischio frane e/o alluvioni ma la percentuale sale al 100% per Toscana e Liguria secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma», conclude Coldiretti.

Redazione Greenreport

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