Skip to main content

Fridays for future, venerdì 22 ottobre torna lo sciopero globale per il clima

«Al ministro Cingolani è stato fatto presente che i circa 20 miliardi di sussidi ambientalmente dannosi vanno azzerati e destinati a una giusta transizione: si è detto d'accordo»
 |  Crisi climatica e adattamento

Appena un mese dopo la mobilitazione del 24 settembre, dove oltre 800mila persone sono scese in piazza in più di 1.500 località per partecipare allo sciopero globale per il clima, i Fridays for future tornano in piazza questo venerdì per supportare un’azione concreta contro la crisi climatica in corso.

«Il 22 ottobre saremo di nuovo in piazza in Italia e in tutto il mondo per chiedere prese di responsabilità decise, immediate ed efficaci. Non c’è tempo per tergiversare, non c’è spazio per l’ambiguità, è ora di trasformare le parole in azione, i piani e i buoni propositi in provvedimenti attuativi concreti; questa é un’emergenza e ne va della nostra vita, qui e oggi. Sabato 30 ottobre manifesteremo a Roma in occasione del summit conclusivo del G20, anticipato dal corteo studentesco nella mattina di venerdì 29 ottobre», aggiungono gli attivisti a valle di giorni di intenso lavoro che hanno portato anche – nel corso della scorsa settimana – a un incontro di cinque rappresentanti del movimento giovanile con il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

«Al ministro – spiegano i Fridays for future – è stato fatto presente che i circa 20 miliardi di sussidi ambientalmente dannosi vanno azzerati e destinati a una giusta transizione. Cingolani si è detto d'accordo», anche se di fatto ancora questi tagli, promessi dal Governo ormai da tempo, non si sono mai concretizzati.

«Il ministro – aggiungono gli attivisti – ha inoltre dichiarato che le false soluzioni come l’idrogeno blu e il Ccs, che non sono nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, non vanno finanziate pubblicamente. Non ci sarà però un intervento per vietarle ai privati e alle grandi partecipate dell'energia italiane. Tra le soluzioni energetiche ha inoltre escluso l'uso del nucleare in Italia e la contrarietà al suo riconoscimento a livello europeo come fonte rinnovabile».

Tra i principali punti toccati nell’incontro, infine, spicca la necessità di accelerare sul fronte delle installazioni di impianti rinnovabili, investendo in buona comunicazione ambientale: «Nonostante vi sia una dichiarata programmazione per l'implementazione delle rinnovabili, è necessario agire in un dialogo continuo con la cittadinanza, dando spazio a soluzioni inclusive, che tengano conto degli effetti pragmatici e percettivi della crisi climatica su persone e territori. Gli attivisti hanno sottolineato che per la riuscita della conversione ecologica la comunicazione delle soluzioni e il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse è responsabilità diretta del Mite e del lavoro di concerto con gli altri ministeri. A tal proposito, Cingolani ha proposto ai ragazzi un altro incontro per il quale richiederà la presenza anche degli altri ministri», concludono i Fridays.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.