Un percorso climaticamente neutro renderà superfluo il 90% dei combustibili fossili nell’Ue entro il 2050
Circa tre quarti delle attuali emissioni di gas a effetto serra nell'Unione europea derivano dalla combustione di combustibili fossili. Pertanto, l'uso di gas e petrolio deve diminuire in modo sostanziale per raggiungere l'obiettivo di neutralità climatica entro il 2050 sancito dalla legge europea sul clima. In vista della conferenza Onu sul clima del 2023, l'Ue ha delineato la sua ambizione di rendere il mondo «prevalentemente libero dai combustibili fossili ben prima del 2050». Tuttavia, questa ambizione non si è tradotta in obiettivi concreti dell'Ue per la riduzione o l'eliminazione completa del consumo di combustibili fossili. E l’Obiettivo climatico 2040 siglato giusto in questi giorni dai vertici comunitari prevede diversi meccanismi di «flessibilità» che rendono ricco di incognite percorso per i prossimi anni.
La questione va però affrontata con decisione, anche perché i benefici che l’Europa ne trarrebbe, al di là del discorso ambientale, sono di carattere economico. Lo evidenzia ora una nuova ricerca i cui risultati sono stati pubblicati su Nature communications e a cui hanno lavorato ricercatori del Potsdam Institute for Climate Impact Research (Pik). Dal lavoro emerge che una mitigazione climatica economicamente vantaggiosa ridurrebbe il consumo di combustibili fossili nell'Ue di circa il 90% entro il 2050 rispetto al 2020. E mostra che la rapida espansione delle energie rinnovabili e la diffusione dell'elettrificazione sono i fattori chiave di questo cambiamento. Lo studio rileva inoltre che l'eliminazione completa dei combustibili fossili entro il 2050 sarebbe tecnicamente fattibile, sebbene con uno sforzo considerevole da parte dei Paesi comunitari.
Spiega Felix Schreyer, ricercatore del Pik: «Il nostro studio dimostra che una transizione economicamente vantaggiosa verso la neutralità climatica potrebbe rendere superfluo circa il 90% dell'attuale consumo di combustibili fossili nell'Ue entro la metà del secolo. La maggior parte di questa trasformazione può essere realizzata attraverso l'elettricità rinnovabile e l'elettrificazione, con la bioenergia e l'idrogeno verde che forniscono ulteriori contributi in settori specifici». Questo scenario tiene conto di tutte le tecnologie rilevanti ed è caratterizzato dai costi di trasformazione più bassi. «Una graduale eliminazione dei combustibili fossili è quindi anche la strategia economicamente più efficiente per un'ambiziosa mitigazione del clima», aggiunge il ricercatore.
Il team di ricerca del Pik fornisce una prima panoramica di come potrebbero essere gli scenari di neutralità climatica dell'Ue con una graduale eliminazione quasi totale dei combustibili fossili entro il 2050. «Dimostriamo che anche un'eliminazione quasi totale, con una riduzione fino al 99% dell'uso di combustibili fossili, è tecnicamente possibile. Ma richiederebbe ulteriori sforzi significativi e una rapida crescita delle nuove tecnologie per la produzione di vettori energetici a emissioni zero», afferma Gunnar Luderer, ricercatore del Pik e autore dello studio.
Utilizzando un modello energetico-economico del Pik denominato Remind, i ricercatori analizzano come diversi percorsi di trasformazione del sistema energetico possano portare l'Ue alla neutralità climatica entro il 2050. Il loro scenario economicamente vantaggioso prevede ancora una domanda residua di combustibili fossili pari a circa il 10%, con le emissioni associate completamente compensate attraverso la cattura e lo stoccaggio del carbonio. Questi combustibili fossili residui sono utilizzati principalmente nell'industria chimica, nonché nel trasporto aereo e marittimo.
Il raggiungimento di una completa eliminazione dei combustibili fossili entro il 2050 richiederebbe, inoltre, una rapida espansione su larga scala dei combustibili sintetici a emissioni zero: fonti energetiche a base di carbonio prodotte da idrogeno verde (basato sull'elettricità) e CO₂ atmosferica. Questi combustibili tendono ad essere costosi, ma potrebbero sostituire i combustibili fossili nei settori in cui è difficile ridurre le emissioni. Sebbene questo approccio aumenterebbe i costi di trasformazione, ridurrebbe anche la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili e diminuirebbe la necessità di stoccaggio sotterraneo del carbonio.
«Grazie ai progressi tecnologici nell'energia eolica e solare e nell'elettrificazione, ad esempio attraverso la mobilità elettrica o le pompe di calore, un'eliminazione graduale dei combustibili fossili realistica ed economicamente vantaggiosa è ora alla portata», afferma Schreyer. Tuttavia, gli autori sottolineano che, per sfruttare efficacemente questi sviluppi tecnologici, le misure politiche e gli investimenti a breve termine devono essere costantemente allineati all'obiettivo a lungo termine della neutralità climatica.