Skip to main content

Nonostante la pandemia, il cambiamento climatico resta sul podio della disinformazione

Pubblicato il primo report mensile sulla disinformazione in Italia a cura dell’Italian digital media observatory, un’iniziativa co-finanziata dall’Ue
 |  Crisi climatica e adattamento

L’Italian digital media observatory (Idmo) ha pubblicato il primo report mensile sulla disinformazione in Italia, dando il là a un progetto di respiro europeo (l’Edmo) e co-finanziato dall’Ue, incentrato sull’analisi dei social media.

In questo primo report incentrato sul mese di novembre, i dati sono stati raccolti da cinque progetti editoriali  italiani (BlastingNews, Bufale.net, Facta, Open, Pagella Politica): i fact-checkers che hanno pubblicato contenuti di verifica dei fatti hanno diffuso a novembre 2021 un totale di 198 articoli di fact-checking. Di questi, 115 (cioè il 58%) hanno avuto per oggetto casi di disinformazione riguardanti la pandemia di Covid-19; altri 25 (12,6%) erano incentrati sulla politica italiana mentre 6 (il 3%) vedevano come protagonista il cambiamento climatico, a chiudere il podio delle bufale.

Come dettagliano dall’Idmo, attingendo agli studi dell’omologo europeo Edmo, le storie false più diffuse nell’Unione europea a novembre sono state quattro: vecchie foto e vecchi video di manifestazioni e celebrazioni, decontestualizzati e accompagnati da didascalie false, per mostrare enormi manifestazioni in Austria contro il lockdown e le altre misure restrittive collegate alla pandemia; la pandemia è stata pianificata e lo dimostrerebbe che un documento che contiene un calendario di quando saranno diffuse le nuove varianti del Covid-19. Il documento contiene i loghi dell’Oms, della Gates Foundation, della Johns Hopkins University e del World economic forum; Thomas Jendges, amministratore delegato della Chemnitz Clinic, si è suicidato lasciando una lettera in cui parla della vaccinazione contro il Covid-19 come di un “genocidio”; l’Istituto superiore di sanità (Iss) italiano ha rivisto al ribasso la stima del numero delle persone decedute per Covid-19, passando da più di 130 mila a meno di 4mila.

Un pacchetto di “notizie” eterogeneo ma che richiama l’attenzione – come del resto anche per quanto riguarda la disinformazione in ambito climatico – sulla necessità di affrontare le principali sfide che l’infodemia pone in termini di salute pubblica: bias cognitivi, camere dell’eco e polarizzazione, tutti temi su cui la ricerca scientifica italiana ha molto da poter dire.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.