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Nel 2020 le rinnovabili rappresentavano il 47% del totale di produzione di energia elettrica installato in Italia

Terna, a febbraio consumata più energia: l’86% di produzione nazionale e il 14% saldo dell’energia scambiata con l’estero

Aumento a doppia cifra per la produzione eolica e fotovoltaica. Forte calo dell’idroelettrico
 |  Crisi climatica e adattamento

Secondo il “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, di Terna, «A febbraio l’Italia ha consumato 25,5 miliardi di kWh di energia elettrica, un valore in crescita del 2,8% rispetto allo stesso mese del 2021». La società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, evidenzia che «Anche il settore industriale ha fatto registrare un aumento del 5% rispetto a febbraio 2021, grazie alla sostanziale ripresa dei principali comparti monitorati. Nei primi due mesi dell’anno il fabbisogno nazionale è in aumento del 2,1% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (+1,7% il valore rettificato)».

Scendendo nel dettaglio, il rapporto ricorda che «Febbraio ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (20) e una temperatura media mensile inferiore di circa 0,5° C rispetto a febbraio del 2021. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, è in crescita del 2,4%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di febbraio 2022 è risultata ovunque positiva: +2,9% al Nord, +2,3% al Centro e +2,8% al Sud e nelle isole. In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, è aumentato dello 0,8% rispetto a gennaio di quest’anno».

E il rapporto Terna smentisce alcune convinzioni diffuse (e continuamente ripetute in questi giorni nei dibattiti televisivi) sulla dipendenza dell’Italia da elettricità importata dall’estero: «A febbraio 2022 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’86% con la produzione nazionale e per la quota restante (14%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 22,2 miliardi di kWh (+7,5%)».

E le rinnovabili non servono solo a solo a riscaldare il the, come ha avuto a dire qualche intemerato commentatore per giustificare il ricorso al gas e petrolio e chiedere di costruire nuove centrali nucleari. Infatti, Terna spiega che a febbraio «Le rinnovabili hanno coperto il 29% della domanda elettrica». Grazie alla crescita di energia eolica (+32,8%), termica (+19%), fotovoltaica (+16,6%) e geotermica (+1,9%). Un dato fortemente penalizzato dal fortissimo calo dell’energia idroelettrica (-51,3%) «Per effetto delle scarse precipitazioni che hanno caratterizzato il periodo e che comportano anche un livello di riempimento degli invasi prossimo ai valori minimi registrati negli ultimi 50 anni».

Ma lo storico dei dati statistici sull'energia elettrica e l’ultimo bilancio elettrico di Terna del 2020, danno per le rinnovabili un potenziale ben più alto: «Mentre il parco di generazione termoelettrico si è comunque mantenuto sostanzialmente stabile, in termini assoluti è passato da 64,76GW nel 2019 a 64,78GW nel 2020, il parco di generazione delle fonti rinnovabili ha continuato a crescere costantemente anche nell’anno impattato dal Covid, con un incremento generale pari al 2,0% ed una potenza di 56,59GW che rappresenta il 47% del totale installato nel nostro Paese: in termini numerici si è passati da 893.109 impianti nel 2019 a 948.979 impianti nel 2020 (il solo settore fotovoltaico registra un incremento 55.748 impianti). Alcuni settori hanno registrato rispetto all’anno precedente incrementi più sostenuti: il fotovoltaico con +3,8% si è attestato a 21,65GW, a seguire l’eolico con +1,8% e 10,91GW, mentre l’idrico ha un lieve aumento dello 0,7% registrando 19,11GW. Altre fonti invece sono rimaste sostanzialmente stabili: le bioenergie con 4,11GW hanno registrato un -0,3%, mentre il geotermico un -0,5% (0,82GW).

Una new entry, al 31 dicembre 2020 risultano in esercizio n. 39.585 sistemi di accumulo per una potenza nominale pari a 182MW».

Tornando ai dati di febbraio 2022, per quanto riguarda il saldo import-export, Terna dice che «La variazione è pari a -19,8% per un effetto combinato di un aumento dell’export (+99%) e di una diminuzione dell’import (-14,8%), fenomeno riscontrato già nei tre mesi precedenti».

L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese energivore, è tornato in crescita dopo la flessione registrata a gennaio. I dati di Terna indicano «Un aumento del 5% rispetto a febbraio 2021 e del 2,8% rispetto a gennaio 2022 (dati destagionalizzati e corretti dall’effetto calendario). Positive le rilevazioni di tutti i principali settori, ad eccezione dei comparti dei mezzi di trasporto e dei metalli non ferrosi».

Redazione Greenreport

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