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Eolico offshore a Carrara, opportunità e problemi. Il sì di Legambiente

Un’iniziativa il 14 ottobre alle ore 18:00 nella sala conferenze di Palazzo Binelli a Carrara
 |  Crisi climatica e adattamento

Come sapete, è stata prospettata la realizzazione di un parco eolico galleggiante circa 28 km al largo del porto di Marina di Carrara. Per comprenderne le opportunità e chiarire i dubbi abbiamo organizzato questo stimolante incontro con relatori altamente qualificati, al quale siete invitati.

Emergenza climatica, guerre, caro energia, e l’impennata dei prezzi ci obbligano a ripensare subito il nostro sistema energetico, cioè come produciamo e consumiamo energia. La soluzione è a portata di mano: abbandonare le fonti fossili (gas, carbone e petrolio) il prima possibile a favore delle fonti rinnovabili che saranno indispensabili per rispettare gli impegni assunti dall’Italia e diventare un Paese ad emissioni zero nette entro il 2050, meglio 2040. Con eolico e solare, le fonti più promettenti nel nostro Paese, taglieremo le emissioni di CO2, avremo bollette meno salate e indipendenza dalle fonti fossili. In Italia abbiamo già 5.000 impianti eolici e almeno 890mila impianti solari fotovoltaici. Ma un grande potenziale arriva dall’eolico al largo dei nostri mari dove i venti sono più costanti e forti. E noi, non lo abbiamo ancora sfruttato. Per approfondire questi temi, considerare l’enorme opportunità e soppesare gli eventuali problemi, ne discuteremo venerdì 14 ottobre, alle 18, nella sala conferenze di Palazzo Binelli a Carrara, con Andrea Porchera, architetto ambientale, del direttivo di Legambiente Carrara, Tommaso Polci, responsabile dell’Ufficio Energia di Legambiente nazionale, e Alex Sorokin, ingegnere, consulente energetico internazionale.

di Legambiente Carrara

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.