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Verona Eurasian Economic Forum, la Russia invita gli "amici" a unirsi al mega-progetto petrolifero artico

Summit a Baku per discutere di affari fossili presenti e futuri. Il progetto multimiliardario Vostok Oil
 |  Crisi climatica e adattamento

L'impresa potrebbe aiutare ad aumentare le forniture di energia alla regione Asia-Pacifico, dice Rosneft

Intervenendo al XV Verona Eurasian Economic Forum che si è concluso oggi a Baku, L’amministratore delegato di Rosneft, Igor Sechin, ha invitato le impt rese dei “Paesi amici” a investire e a partecipare allo sviluppo del progetto multimiliardario Vostok Oil, nella regione artica, che comprende 52 aree autorizzate nel nord della regione di Krasnoyarsk e nel distretto autonomo di Yamalo-Nenets, dove si trovano 13 giacimenti di petrolio e gas. Il presidente russo Vladimir Putin ha definito il progetto Vostok Oil «Enorme e promettente».

E’ in iniziative come il Verona Eurasian Economic Forum – che prende il nome dalla città italiana – che si mettono in piedi le iniziative per bypassare il boicottaggio contro il gas e petrolio russo e per dare colpi mortali alle politiche climatiche ed energetiche internazionali che prevedono che quei giganteschi giacimenti  - che metteranno in pericolo ecosistemi delicatissimi e già colpiti dal cambiamento climatico – restino sotto terra e sotto il fondale marino.

Invece Sechin ha annunciato al Verona Eurasian Economic Forum  che  “L'attuazione del progetto continua entro il programma precedentemente annunciato. Saremo lieti di vedere tutti i nostri amici, inclusa la Socar [compagnia petrolifera e del gas azerbaigiana con la quale l’Italia fa affari d’oro], tra i partecipanti a questo progetto».

Il Verona Eurasian Economic Forum, dove le lingue ufficiali sono italiano, russo e inglese, è organizzato da Associazione conoscere Eurasia - una ONG espressione del Consolato Onorario della Federazione Russa di Verona che promuove le relazioni economiche delle aziende italiane ed europee con quelle della Comunità Economica Eurasiatica e della Shangai Organization Cooperation attraverso una serie di eventi ed attività -, ministero degli esteri dell’Azerbaigian, RosCongress, ITARZERCOM, St. Petersburg International Economic Forum (SPIEF) e sponsorizzato da RosNeft, Gazprombank,  VTB,  Region, MKB, Lex Systems e CC. Insomma, il capitalismo di stato russo e il liberissimo capitalismo occidentale, si ritrovano in campo neutro – ospiti di un regime autoritario e in guerra -  per discutere degli affari fossili attuali e futuri.

Secondo il capo del gigante petrolifero russo, «Il progetto Vostok Oil potrebbe consentire di soddisfare qualsiasi domanda crescente dai mercati del sud-est asiatico, dell'India e della Cina. Dopo aver preso la decisione strategica di "girare a est", la Russia sta aumentando sistematicamente la fornitura di risorse energetiche alla regione Asia-Pacifico. Nel 2021 le esportazioni di petrolio russo in Cina e India hanno superato gli 80 milioni di tonnellate»,

Prima Sechin aveva affermato  che «Vostok Oil potrebbe fornire fino a 30 milioni di tonnellate di petrolio attraverso la rotta del Mare del Nord entro il 2024. In totale, il progetto garantirà la produzione, il trasporto e il trasbordo fino a 50 milioni di tonnellate di petrolio all'anno nel primo fase e fino a 100 milioni di tonnellate al completamento della seconda fase». Con tanti saluti al boicottaggio occidentale e alla riduzione delle emissioni di gas serra senza le quali, come hanno ribadito in questi giorni una serie di rapporti e studi globali, il mondo sta andando rapidamente verso una catastrofe climatica.

Redazione Greenreport

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