
Il contributo della vita marina allo stoccaggio del carbonio vale centinaia di miliardi di dollari ogni anno

Oggi l'oceano cattura circa il 25% delle emissioni di CO2 causate dall'uomo, il che gli consente di svolgere un ruolo cruciale nel rallentare il riscaldamento globale. L'oceano svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del clima, immagazzinando una quantità di anidride carbonica circa 50 volte superiore a quella dell'atmosfera. Il peggioramento o addirittura l’assenza di vita marina, però, altera profondamente questo processo naturale. Gli ecosistemi marini rimangono vulnerabili a una serie di attività umane, tra cui la pesca industriale, l'inquinamento, il trasporto marittimo e l'estrazione mineraria in acque profonde. Politiche di conservazione più incisive, maggiori incentivi finanziari per i paesi a basso reddito e una maggiore cooperazione internazionale sono essenziali per proteggere i servizi forniti dagli ecosistemi. E sono anche vantaggiose dal punto di vista economico.
Un nuovo studio targato Carbon Brief e pubblicato su Nature Communications mostra non solo che in assenza di vita marina il riscaldamento futuro si verificherebbe più velocemente e più intensamente di quanto già non stia accadendo in questi anni. Ma quantifica i danni e soprattutto i ritorni in termini economici derivanti da una vita marina in buona salute capace di assorbire CO2 dall’atmosfera.
Finora molti studi si sono concentrati sui danni della perdita di biodiversità negli oceani, giustamente peraltro, considerato che l’accelerazione del global warming innescherebbe potenzialmente altri processi che potrebbero amplificare ulteriormente il riscaldamento, come una maggiore stratificazione degli oceani, le estati artiche più lunghe prive di ghiaccio marino e una maggiore perdita di permafrost.
Questo nuovo studio però evidenzia – sulla base di un prezzo del carbonio di 90 dollari per tonnellata di CO2 – che lo stoccaggio del carbonio fornito dagli oceani valga 545 miliardi di dollari all'anno nelle acque internazionali e 383 miliardi di dollari all'anno nelle acque nazionali. Si prevede che il suo valore totale supererà i 2.200 miliardi di dollari entro il 2030.
Lo stoccaggio del carbonio è prezioso perché aiuta a evitare gli impatti climatici peggiori. Ma anche il valore economico è importante per i paesi in via di sviluppo, in particolare per i piccoli stati insulari in via di le cui acque nazionali sono collettivamente responsabili dell'11% dell'attività di sequestro biologico.
Politiche di tutela delle acque e della vita marine sono necessarie non solo per proteggere il 30% dell'oceano globale come concordato nell'ambito del nuovo quadro globale per la biodiversità, ma contribuiranno a raggiungere l'obiettivo climatico dell'accordo di Parigi.
Ci sono una serie di strumenti a disposizione dei governi per proteggere i preziosi servizi forniti dagli ecosistemi marini. Ciò include la promozione della pesca sostenibile e dell'ecoturismo, l'istituzione di aree marine protette e l'adozione di solide valutazioni dell'impatto ambientale. Le nazioni possono anche sostenere la protezione acque internazionali ratificando il Trattato sull'alto mare, che riconosce l'importanza di proteggere i cicli biogeochimici.
