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In Europa oltre 600 eventi meteo estremi negli ultimi 6 giorni

Sono le annunciate conseguenze di un clima tropicalizzato, a partire da un Mediterraneo surriscaldato: sotto il pelo dell’acqua le temperature stanno raggiungendo i 28°C
 |  Crisi climatica e adattamento

In base ai dati messi in fila dall'European Severe Weather Database (ESWD), sono stati 603 gli eventi estremi (grandinate anomale, tornado, nubifragi), che hanno colpito il continente Europa negli scorsi 6 giorni: il Paese più colpito è stato la Francia, seguita dall'Italia (129 episodi) dove, tra domenica e martedì scorsi sono state registrate ben 113 grandinate eccezionali con chicchi, che a Campobasso hanno raggiunto i 6 centimetri di diametro, cioè poco meno di una pallina da tennis e con un peso di circa 100 grammi.

Sono le annunciate conseguenze dell'incontro-scontro tra sacche di aria fredda, createsi ad altitudini elevate ed il clima mediterraneo tropicalizzato che sta caratterizzando giugno 2025 con temperature superiori anche ai 40 gradi, mentre quelle marine stanno raggiungendo i 28°C, registrando anomalie periodiche di oltre 3° lungo le coste del Mediterraneo occidentale (compresa l'Italia tra Sardegna occidentale, Calabria e Sicilia). Aria fredda ad alta quota e correnti calde ed umide ascendenti, oltre a generare una grande quantità di energia nell'atmosfera, sono state la causa delle numerose grandinate anomale (le goccioline di acqua presenti nell'aria umida, ghiacciano a contatto con l'aria fredda d'alta quota diventando grandine).

«È evidente – commenta Massimo Gargano, dg dell’associazione nazionale che riunisce i Consorzi di bonifica (Anbi) – che l'instabilità meteo accentua il rischio idrogeologico pur in una situazione, che continua ad evidenziare zone di sofferenza idrica anche per uso potabile (Chieti, Avellino, Potenza, zone della Sicilia). Ribadiamo la necessità di nuove infrastrutture idrauliche multifunzionali, ma anche l'assunzione di politiche, che incentivino la permanenza nelle aree interne, evitandone l'abbandono e l'accentuarsi della pressione antropica lungo le coste, oggi le più esposte a violenti eventi meteo».

Redazione Greenreport

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