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La ricetta di Can Europe per dimezzare la domanda di energia e avere il 100% di rinnovabili entro il 2040

La rete di organizzazioni ambientaliste illustra in un approfondito documento come raggiungere nell’Ue questi ambiziosi quanto necessari obiettivi. Al centro, target intermedi vincolanti e rispetto di direttive e regolamenti anche andando oltre i livelli minimi previsti
 |  Crisi climatica e adattamento

Ondate di calore, siccità, precipitazioni record, inondazioni, tempeste e incendi. Senza un'azione urgente sul clima, le conseguenze saranno ancora più gravi negli anni e nei decenni a venire. Di fronte alle gravi minacce innescate dal cambiamento climatico, Can Europe lancia un messaggio affinché l'Ue nel suo complesso e i Paesi europei diano priorità alle azioni urgente per il clima e attuino l'ambizione dell'Accordo di Parigi di limitare l'aumento della temperatura a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. La rete di organizzazioni non governative ambientaliste mette sul piatto anche una serie di proposte sul che fare. E in un approfondito documento mostra come l’Europa possa arrivare ad avere una domanda di energia dimezzata e il 100% di energie rinnovabili entro il 2040.

Prima di tutto, Can Europe sottolinea che è necessario rafforzare l'attuazione della Direttiva sull'efficienza energetica del 2023 per andare oltre il minimo previsto: i contributi nazionali e le misure di risparmio energetico devono superare l'attuale obiettivo di efficienza energetica dell'Ue al 2030 per raggiungere almeno il 20% di risparmio energetico entro i prossimi cinque anni.

Altro punto inserito nel documento: garantire a tutti un accesso affidabile e conveniente ai servizi energetici, con misure di efficienza energetica che vadano a beneficio soprattutto di coloro che vivono in condizioni di povertà energetica, affrontando al contempo il sovraconsumo energetico dei segmenti più ricchi della società.

Le iniziative dovrebbero andare di pari passo con la continuazione del Regolamento 2022/1369 del Consiglio Ue che chiede agli Stati membri una riduzione obbligatoria del consumo di gas di un minimo del 20% rispetto ai livelli precedenti attraverso misure strutturali come il passaggio dal calore di processo basato sul gas fossile all'elettrificazione basata sulle rinnovabili.

Altro tasto su cui batte Can Europe è la necessità di garantire un'attuazione rapida, solida e ambiziosa della Direttiva sulle energie rinnovabili (RED III) con un sostegno attivo agli Stati membri dell'UE per superare l'obiettivo vincolante aggiornato fino al 50% entro il 2030, andando oltre i requisiti minimi di sostenibilità della direttiva per la bioenergia, e consentendo di realizzare reti adeguate e piani di rete ambiziosi, in linea con l'Accordo di Parigi e la Legge europea sul clima, mettendo al contempo le persone e la natura al centro della transizione energetica.

E ancora: adottare un obiettivo vincolante di risparmio energetico dell'Ue di almeno il 50% per il consumo di energia primaria e di almeno il 40% per il consumo di energia finale entro il 2040. L'obiettivo vincolante dell'Ue dovrebbe essere integrato da obiettivi nazionali vincolanti per il 2040.

Un’altra iniziativa proposta da Can Europe riguarda la necessità di stabilire un obiettivo intermedio di risparmio energetico per il 2035, vincolante per l'Ue, e una traiettoria lineare vincolante e tappe fondamentali tra il 2030 e il 2040. L'obiettivo 2035 dovrebbe essere fissato ad almeno il 40% di risparmio energetico per il consumo di energia primaria e ad almeno il 30% di risparmio energetico per il consumo di energia finale (rispetto alle proiezioni Primes 2020).

Ultimo ma non ultima punto sottolineato nel documento, adottare un obiettivo vincolante dell'Ue per le energie rinnovabili del 100% entro il 2040, con un obiettivo intermedio del 76% per il 2035 e misure vincolanti per raggiungere gli obiettivi nel modo più sostenibile ed efficiente, massimizzando le sinergie con la protezione e il ripristino della natura, rafforzando al contempo la partecipazione dei cittadini e delle comunità e la condivisione dei benefici.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.