Skip to main content

Alto Adige, i ghiacciai che scompaiono riscrivono il paesaggio alpino

La tappa altoatesina della Carovana dei Ghiacciai mostra gli effetti del cambiamento climatico in quota e la trasformazione delle Alpi
 |  Crisi climatica e adattamento

In Alto Adige, il paesaggio alpino cambia sotto i nostri occhi. Il ghiacciaio Solda, nel gruppo Ortles-Cevedale, terza tappa della Carovana dei Ghiacciai di Legambiente, mostra ormai una faccia scura e detritica: rocce, fango e ghiaccio si mescolano in un mosaico che racconta di un ritiro inarrestabile. Nel 2025, secondo le rilevazioni del Servizio glaciologico CAI Alto Adige, la fronte del ghiacciaio si è ritirata di 26 metri rispetto all’anno precedente, confermando un trend decennale medio di circa 20 metri l’anno.

Il contrasto con il passato è impressionante. Nella seconda metà dell’800 il ghiacciaio arrivava quasi fino al parcheggio della funivia di Solda; oggi si restringe solo nella parte alta della montagna, dove colate detritiche e lembi di ghiaccio morto si alternano tra loro. Intorno, laghetti d’alta quota, boschi e nuovi ecosistemi sostituiscono il ghiaccio, trasformando rapidamente il volto delle Alpi.

«Sotto i nostri occhi - commenta Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di CIPRA Italia - il paesaggio glaciale alpino cambia: i ghiacciai arretrano, spariscono servizi ecosistemici e ne emergono di nuovi. Questa trasformazione porta rischi crescenti, in quota e a valle, e impone una maggiore attenzione e un monitoraggio sia per comprendere meglio gli eventuali rischi sia per ripensare un modello di fruizione turistica della montagna. Il turismo del futuro dovrà fondarsi su un rapporto sostenibile tra uomo e natura, come ricorda ogni anno il dossier Nevediversa di Legambiente. Ripensare la gestione di questi spazi significa, però, anche mettere al centro le comunità locali, ascoltarne i bisogni e garantire una buona qualità della vita, sia per chi abita stabilmente la montagna sia per chi la frequenta».

Il cambiamento non è uniforme. Come sottolineano Marco Giardino, vicepresidente della Fondazione glaciologica italiana, e Pietro Bruschi, presidente del Servizio glaciologico CAI Alto Adige: «Se per il ghiacciaio della Vedretta Lunga nella Val Martello viene segnalato quest’anno un arretramento record di circa 240 metri (G. Benetton, SGAA), per il ghiacciaio Solda la deglaciazione degli ultimi anni prosegue stabilmente intorno a 20 metri di media all’anno come ritiro frontale. Queste differenze sono però accompagnate da una trasformazione del paesaggio alpino simile e molto intensa: si registrano colate detritiche che si sovrappongono al ghiacciaio stesso, emergono lembi di ghiaccio morto dalle morene, rock glacier si destabilizzano e dai versanti montuosi il materiale detritico viene trasportato rapidamente verso valle. In ogni caso il segnale che riceviamo è quello di una accelerazione del cambiamento del paesaggio alpino».

Dal 1997 al 2023, la superficie dei ghiacciai in Alto Adige è passata da 122,2 km² a 72,2 km², quasi dimezzandosi. I ghiacciai si frammentano, aumentando il numero delle placche glaciali da 325 a 729, mentre il totale dei ghiacciai scende da 234 a 203.

La Carovana dei Ghiacciai 2025, organizzata da Legambiente insieme a CIPRA Italia e alla Fondazione glaciologica italiana, proseguirà il monitoraggio dei ghiacciai alpini in Germania (Zugspitze) e in Piemonte (Bessanese e Ciamarella).

Chi vuole dare una mano ai “giganti bianchi” può firmare la petizione online di Legambiente “Una firma per i ghiacciai” per chiedere al Governo azioni concrete.

Vincenza Soldano

Vincenza per l’anagrafe, Enza per chiunque la conosca, nasce a Livorno il 18/08/1990. Perito chimico ad indirizzo biologico, nutre da sempre un particolare interesse per le tematiche ambientali, che può coltivare in ambito lavorativo a partire dal 2018, quando entra a fare parte della redazione di Greenreport.it