Oceani sempre più acidi: l’impronta invisibile della CO₂ umana
Che cos’è l’acidificazione degli oceani?
È un processo durante il quale il valore del pH del mare diminuisce, aumentando di conseguenza l’acidità dell’acqua.
È causato principalmente dal rilascio di anidride carbonica in atmosfera, che viene da noi prodotta più velocemente di quanto la natura riesca a eliminare, per cui quantità sempre maggiori vengono immagazzinate dall'oceano.
Attualmente, il pH medio degli oceani di tutto il mondo è 8.1, ma secondo le stime, nel 2300 potrebbe scendere a 7.3, rendendoli quasi 10 volte più acidi.
L’acidificazione degli oceani non danneggia solo coralli, ricci di mare, ostriche e altri organismi con gusci e scheletri di carbonato di calcio. Anche alcune specie di plancton, che costruiscono minuscoli gusci calcarei e rappresentano un importante serbatoio naturale di carbonio, rischiano di essere compromesse. Se i loro gusci si dissolvono, viene meno uno dei meccanismi che permette agli oceani di catturare e trattenere CO₂ a lungo termine, riducendo così la capacità del mare di svolgere il suo ruolo di regolatore del clima.