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Grazie all’efficienza energetica, risparmiati in 23 anni 50 miliardi di euro sulle bollette

Il dato relativo al periodo 2000-2023 rilanciato dal Coordinamento Free, il quale sottolinea che sono stati evitati il consumo di 28 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e l’emissione di 70 milioni di tonnellate di CO2: «Il tema deve essere al centro del dibattito politico nell’ambito delle strategie di decarbonizzazione del Paese»
 |  Crisi climatica e adattamento

Grazie all’efficienza energetica, l’Italia ha evitato negli anni compresi tra il 2020 e il 2023 il consumo di 28 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (fonte: Odyssee-Mure, secondo cui «l'efficienza energetica dei consumatori finali, misurata dall'Odex, è migliorata del 20% nel periodo 2000-2022»). Una riduzione che si traduce in circa 50 miliardi di euro risparmiati sulle bollette di famiglie e imprese, oltre che nella mancata necessità di realizzare 30-40 GW di nuova capacità elettrica, tra impianti termoelettrici, eolici e solari. A questi risultati si aggiungono benefici ambientali enormi: circa 70 milioni di tonnellate di CO₂ non emesse in atmosfera e minori costi sociali e sanitari legati alla riduzione delle emissioni in atmosfera.

Ormai è chiaro che investire in efficienza energetica significa ridurre la dipendenza energetica dall’estero, accelerare la decarbonizzazione e sostenere la crescita economica. Ed è con questo spirito che il Coordinamento Free ha organizzato un convegno dal titolo “Quali azioni per il rilancio dell’efficienza energetica?” per fare il punto sulle politiche in atto e su quelle in fase di elaborazione. L’obiettivo è rilanciare con forza il ruolo dell’efficienza energetica come strumento prioritario dell’agenda energetica e industriale del Paese.

 Il convegno ha ospitato relazioni introduttive di Mase, Mef ed Enea, utili a delineare lo stato dell’arte e a dare un quadro completo delle misure in programma. Due tavole rotonde, una con i rappresentanti delle associazioni di settore (Adiconsum, Arse, AssoEge, AssoESCo, Fire, Italcogen) e l’altra con rappresentanti di partiti politici di maggioranza e opposizione hanno concluso l’evento.

Attilio Piattelli, presidente del Coordinamento Free, ha dichiarato: «In un contesto segnato da crisi geopolitiche, sfide climatiche e necessità di rafforzare la competitività del sistema produttivo nazionale, l’efficienza energetica deve essere al centro del dibattito politico nell’ambito delle strategie di decarbonizzazione del Paese. L’Italia è un paese virtuoso sotto a questo profilo ma non deve fermarsi sulle posizioni acquisite. Oltre al risparmio energetico per imprese e cittadini siamo leader anche nelle tecnologie per l’efficienza e questo aspetto, se supportato dalle necessarie politiche industriali, può portare incremento di Pil e occupazione».

Il principale messaggio emerso nel corso dell’evento è che serve un respiro di lungo periodo per tutte le misure messe in campo perché solo così interventi, che in molti casi possono essere anche complessi e che richiedono elevate competenze progettuali e di installazione, riescono progressivamente a diffondersi in modo capillare sia a livello domestico che industriale.

Tra i principali messaggi, riassunti in dettaglio in una relazione di Dario Di Santo, vicepresidente del Coordinamento Free e direttore di Fire, e confermati delle associazioni di settore che sono intervenute all’evento, oltre alla necessità di avere  degli strumenti di supporto che siano resi strutturali e quindi di lunga durata, è stato segnalato che le detrazioni fiscali andrebbero ricalibrate premiando gli interventi più efficaci con un  premio aggiuntivo per i contratti Epc, ossia i contratti a prestazione garantita, che garantiscono migliore qualità delle realizzazioni, misure ad hoc per i condomini. È  stata poi posta l’attenzione sulla necessità di: potenziare il fondo nazionale per l’efficienza energetica e costituire fondi rotativi di garanzia, utili a mobilitare capitali privati; prevedere misure dedicate alle famiglie con basso reddito, non in grado di sfruttare le detrazioni fiscali, tramite l’estensione del conto termico anche al residenziale solo per queste categorie o reintroducendo in modo estremamente controllato la cessione del credito; prolungare la misura  Transizione 5.0 almeno per le Pmi e utilizzare il meccanismo delle aste dei certificati bianchi per riqualificare i processi industriali; promuovere la formazione di personale qualificato puntando su Ege e energy manager e prevedere sportelli unici per accompagnare cittadini e imprese.

Infine, sottolinea il Coordinamento Free, è cruciale integrare efficienza, rinnovabili, accumulo e gestione intelligente dell’energia: una sinergia – viene ribadito – che è il vero cuore della decarbonizzazione sostenibile.

Redazione Greenreport

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