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Alla Camera oltre 18mila firme per dire basta alla disinformazione climatica

La petizione lanciata da Giacomo Pellini e Maria Santarossa è stata presentata oggi in Sala stampa, sostenuta dalla vicepresidente del gruppo M5S Ilaria Fontana e da Greenpeace Italia con Federico Spadini
 |  Crisi climatica e adattamento

Lanciata a inizio luglio, la petizione promossa dagli attivisti climatici Giacomo Pellini e Maria Santarossa ha appena superato le 18.600 firme, canalizzando una richiesta precisa al Governo, all’Ordine dei Giornalisti e al sistema dell’informazione pubblico e privato: trattare la crisi climatica per quello che è – la più grave emergenza del nostro tempo – e di farlo con serietà, rigore e responsabilità.

Una richiesta che oggi è approdata nella Sala Stampa della Camera dei Deputati – sostenuta dalla vicepresidente del gruppo M5S Ilaria Fontana e da Greenpeace Italia – per una presentazione pubblica che intende trasformare un consenso crescente in proposte operative contro la disinformazione climatica.

«Oggi di clima quasi non si parla più – spiegano Pellini e Santarossa – L’attenzione pubblica e politica si è spostata altrove, eppure gli eventi estremi, le alluvioni e la siccità continuano a colpire le nostre vite. La disinformazione non è un dettaglio: rallenta le politiche di decarbonizzazione, confonde l’opinione pubblica e ci fa perdere tempo prezioso. Con questa iniziativa vogliamo ricordare che il cambiamento climatico resta la sfida centrale del nostro tempo, e che non possiamo affrontarla se i media smettono di raccontarla. I giovani hanno dimostrato in questi mesi una forza straordinaria nel mobilitarsi per la giustizia e i diritti umani: quella stessa energia è essenziale per riportare il clima al centro del dibattito pubblico».

Nonostante gli eventi meteo estremi siano aumentati in Italia del 485% nell’ultimo decennio, ancora si continua a parlare di “maltempo” e l’inazione la fa da padrona. Per questo la petizione parte dal riconoscere come fondamentale il contrasto alla falsa equivalenza tra esperti e negazionisti: il rapporto non è uno a uno. La comunità scientifica internazionale è unanime nel riconoscere (con circa il 99% degli studi climatici) che il cambiamento climatico esiste ed è causato dall’uomo. Se dunque davvero volessimo rappresentare correttamente questo squilibrio in un dibattito televisivo, dovremmo vedere 99 scienziati contro un solo negazionista.

«La crisi climatica è la più grande sfida del nostro tempo e non possiamo più permetterci di trattarla come un tema marginale – argomenta Fontana – Servono responsabilità, rigore e coraggio politico. Per questo sostengo la petizione che chiede regole chiare sull’informazione, un Osservatorio indipendente contro la disinformazione e uno spazio settimanale nei TG Rai dedicato alla crisi climatica. Non è solo una questione ambientale: è una battaglia per la verità, per la democrazia e per il futuro delle prossime generazioni. Tacere o minimizzare significa tradire i cittadini».

Si tratta di un fronte che Greenpeace presidia con forza da anni, con iniziative come la Stampa libera per il clima – di cui fa parte anche la nostra testata – e l’indagine periodica svolta insieme all’Osservatorio di Pavia, che da ultimo documenta come nel 2024 si siano dimezzate le notizie dedicate alla crisi climatica.

«La petizione ‘Stop alla disinformazione climatica’ accende una nuova luce su un problema che Greenpeace, insieme all’Osservatorio di Pavia, denuncia da anni – conclude nel merito Federico Spadini, campaigner Clima di Greenpeace nazionale – in Italia si parla troppo poco di crisi climatica e soprattutto se ne parla in modo molto parziale, spesso sotto il condizionamento dei finanziamenti del settore dei combustibili fossili. Per promuovere una reale consapevolezza pubblica sulla grande emergenza della nostra epoca, dobbiamo liberare il sistema dell’informazione, fortemente dipendente dai finanziamenti delle aziende del petrolio e del gas. Denunciare queste criticità è il primo passo per favorire un’informazione libera e intraprendere un percorso verso le reali soluzioni alla crisi climatica che stiamo subendo».

In concreto, la petizione chiede l’introduzione di tre misure:

1. Linee guida vincolanti sull'informazione climatica, per evitare minimizzazioni e garantire l’uso di fonti scientifiche autorevoli;

2. Un Osservatorio nazionale indipendente contro la disinformazione climatica, che monitori e segnali i casi più gravi;

3. Uno spazio settimanale fisso nei Tg Rai dedicato alla crisi climatica, per informare i cittadini con continuità e chiarezza.

Per firmare la petizione: https://chng.it/MSLHVs6xtM

Redazione Greenreport

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