Skip to main content

La crisi globale dell’acqua pulita

Entro la fine del secolo, la mancanza di acqua pulita potrebbe raggiungere il 66%
 |  Crisi climatica e adattamento

Gli esseri umani hanno bisogno di acqua pulita per bere, per gli utilizzi  igienico-sanitari, ma anche per la produzione di cibo, energia e manufatti, ma le comunità e la politica sono sempre più alle prese con i problemi della scarsità d’acqua. E la situazione sembra destinata a peggiorare rapidamente.

Secondo lo studio “Current and future global water scarcity intensifies when accounting for surface water quality”, pubblicato su  Nature Climate Change  da Edward Jones, Marc Bierkens e Michelle van Vliet dell’Universiteit Utrecht, «La scarsità d’acqua si intensificherà con i cambiamenti climatici e socioeconomici, con un impatto sproporzionato sulle popolazioni situate nel Sud del mondo».

Utilizzando simulazioni basate su un modello all’avanguardia di quantità e qualità dell’acqua, gli autori  delo studio hanno valutato la scarsità idrica globale attuale e futura e Jones evidenzia che «I cambiamenti climatici e gli sviluppi socioeconomici hanno impatti molteplici sulla disponibilità, sulla qualità e sulla domanda di risorse idriche in futuro. I cambiamenti in questi tre aspetti sono cruciali per valutare la futura scarsità d’acqua».

Lo studio stima che il 55% della popolazione mondiale vive attualmente in aree in cui manca acqua pulita per almeno un mese all’anno e Jones avverte che «Entro la fine del secolo, questa percentuale potrebbe raggiungere il 66%».

Se in futuro la scarsità idrica globale si intensificherà, i cambiamenti e gli impatti non si verificheranno allo stesso modo in tutte le regioni del mondo. Il team di ricercatori olandesi evidenzia che «I futuri aumenti della scarsità idrica in Europa occidentale e Nord America, ad esempio, sono concentrati in soli pochi mesi dell’anno, guidati principalmente da aspetti legati alla quantità di acqua. Al contrario, l’aumento della scarsità idrica nei Paesi in via di sviluppo è tipicamente più diffuso nello spazio e persiste per una parte più ampia dell’anno».

Jones conferma che «Gli incrementi dell’esposizione futura sono maggiori nel Sud del mondo. Questi sono solitamente portati da una combinazione di rapida crescita demografica ed economica, cambiamento climatico e deterioramento della qualità dell’acqua».

Nonostante sia fondamentale per un uso sicuro dell’acqua, la qualità dell’acqua rimane una componente sottorappresentata nelle valutazioni della scarsità idrica. Jones ricorda che «Le valutazioni precedenti si concentrano ancora prevalentemente solo sugli aspetti legati alla quantità dell’acqua. Tuttavia, l’uso sicuro dell’acqua dipende anche dalla qualità».

Uno degli obiettivi principali dello studio era anche quello di rendere normale l’inclusione della qualità dell’acqua nelle valutazioni della scarsità idrica  e nella progettazione di strategie di gestione per alleviarla.

Jones conclude: «La mancanza di acqua pulita rappresenta un rischio sistemico sia per gli esseri umani che per gli ecosistemi, che sta diventando sempre più difficile da ignorare. Il nostro lavoro evidenzia che, oltre a ridurre sostanzialmente la nostra domanda di acqua, dobbiamo concentrarci altrettanto fortemente sull’eliminazione dell’inquinamento idrico per invertire la tendenza della crisi idrica globale».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.