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«Altro che meno regole, oggi la produttività delle aziende agricole è minacciata da calamità atmosferiche e fitopatie dovute al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità»

Pac, 12 associazioni contro la «semplificazione» Ue e le fughe in avanti di Lollobrigida

Il ministro italiano, partecipando al Consiglio europeo AgriFish, non si è limitato a esprimere un parere positivo sulla proposta della Commissione, ma l’ha valutata persino «non sufficiente»: «L’Europa non può caricarsi da sola tutte le questioni legate all’ambiente»
 |  Crisi climatica e adattamento

Altro che fluttuazioni e volatilità dei prezzi di mercato. Le crisi ambientali mettono a rischio il reddito degli agricoltori in modo ben peggiore. Ma questo, evidentemente, non viene compreso dal governo italiano.

Francesco Lollobrigida, partecipando lunedì alla riunione dei ministri dell’Agricoltura per il Consiglio europeo AgriFish, ha detto non solo che il pacchetto di semplificazione della Pac presentato dalla Commissione europea e duramente contestato dalle sigle ambientaliste «va nella direzione giusta». Il titolare dell’Agricoltura ha anche aggiunto che «ci sono proposte che l’Italia aveva avanzato e che sono state raccolte, ma quanto stabilito ancora non è sufficiente a nostro avviso per riuscire nell’obiettivo strategico di valorizzare la produttività in una fase storica nella quale l'Europa non può caricarsi da sola tutte le questioni legate all’ambiente».

Se il ministro italiano sembra continuare a non capire cosa significhi in termini di costi, anche per il settore agricolo italiano, la crisi climatica, ci pensano 12 associazioni a vario titolo impegnate per la tutela dell’ambiente, per la tutela del settore agricolo e per gli interessi dei consumatori a spiegarglielo con una nota comune molto dettagliata.

Il pacchetto di «falsa semplificazione» della Pac presentato dalla Commissione europea, scrivono, dopo essere stato discusso alla riunione del Consiglio europeo sull’agricoltura e la pesca, nei prossimi mesi sarà sottoposto alla votazione del Parlamento europeo. E «si spera che i parlamentari vogliano respingere quella che si continua a chiamare semplificazione, ma che in realtà è la cancellazione delle minime previsioni di tutela dell’ambiente e della salute di agricoltori e consumatori». 

Le 12 associazioni (ACU, AIDA, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, CIWF Italia, Greenpeace, ISDE Medici per l’Ambiente, Lipu-BirdLife, Pro Natura, Rete Semi Rurali, UPBio, Terra! e WWF Italia) commentano con preoccupazione le parole del ministro Lollobrigida ricordando proprio che oggi la produttività delle aziende agricole è minacciata da calamità atmosferiche e fitopatie dovute al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità. «Queste crisi ambientali mettono a rischio il reddito degli agricoltori non meno delle fluttuazioni e della volatilità dei prezzi di mercato. Sono tutti fattori che stanno diventando problemi insormontabili per gli agricoltori, in particolare per le piccole e medie aziende agricole». L’unica soluzione concreta a questi problemi è aumentare la resilienza degli agroecosistemi e di conseguenza quella delle stesse aziende agricole, sottolineano le 12 associazioni, che denunciano un grave arretramento di Commissione e Consiglio rispetto agli impegni ambientali dell’attuale PAC 2023-2027. 

La proposta di «falsa semplificazione» della PAC, ribadiscono i firmatari della nota congiunta, apre le porte alla cancellazione di ulteriori tutele ambientali nella riforma della PAC post 2027 che sarà presentata dalla Commissione il prossimo 16 luglio. «Il “sano pragmatismo” che il Ministro Lollobrigida vorrebbe nella revisione delle politiche agricole dell’Unione rischia di favorire, ancora una volta, solo le grandi aziende agricole penalizzando le piccole e le medie, che avranno maggiori difficoltà ad utilizzare gli strumenti finanziari per la gestione dei rischi ambientali ed economici». 

«Per mettere al centro delle politiche agricole la capacità di resilienza del sistema agroalimentare è indispensabile rafforzare la tutela dell’ambiente invece di indebolirla», evidenziano le 12 associazioni, «la strada da seguire per la gestione dei rischi in agricoltura non può essere solo spingere gli agricoltori ad assicurarsi». 

Purtroppo questo secondo pacchetto volto a «semplificare», sempre tra virgolette, la PAC 2023-2027 rappresenta un tentativo, neanche troppo velato, di indebolire le poche misure di salvaguardia ambientale rimaste all'interno della PAC, con gravi conseguenze sia per gli agricoltori che per la natura. 

Per le 12 associazioni «ridurre ulteriormente le limitate protezioni per le risorse naturali non semplifica la vita degli agricoltori, al contrario li espone maggiormente ai rischi che devono affrontare come ondate di calore, siccità e inondazioni. Gli agricoltori devono essere aiutati, anche economicamente, a rendere più sostenibile la loro attività e devono essere tutelati dalle politiche aggressive dei mercati che li schiacciano: le parole del Ministro Lollobrigida, invece, rappresentano solo uno schiaffo in faccia agli agricoltori vulnerabili e un ennesimo attacco alla natura nel solco di quanto è stato fatto finora portando alla crisi del settore e il nostro Ministro Francesco Lollobrigida si è distinto ancora una volta per scarsa lungimiranza per le sorti del sistema agricolo: il ministro, infatti, non si è limitato ad esprimere un parere positivo sulla proposta della Commissione, ma l’ha valutata persino "non sufficiente per riuscire nell'obiettivo strategico di valorizzare la produttività in una fase storica nella quale l'Europa non può caricarsi da sola tutte le questioni legate all'ambiente».

Redazione Greenreport

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