L’Italia scende in piazza per Gaza, cortei e presidi in oltre 70 città
In tutta Italia è in corso lo sciopero generale proclamato dai sindacati di base a sostegno di Gaza, Molti i settori interessati dall’azione «contro il genocidio in Palestina e la fornitura di armi ad Israele», a cominciare da quello dei trasporti e da quello della scuola. Le proteste sono anche contro «l'economia di guerra e l'aumento delle spese militari» e «lo sfruttamento sul lavoro». L’iniziativa ha portato a treni cancellati e ritardi che a Milano segnalano anche sopra le due ore. La stazione di Roma Termini è stata bloccata dal flusso di manifestanti e dal presidio convocato davanti all’ingresso principale, in piazza dei Cinquecento. Molti gli slogan contro il genocidio in corso a Gaza, il governo Netanyahu e anche il governo italiano, definito «complice» di quel che sta avvenendo in Medio Oriente. E molti gli slogan a favore di uno Stato palestinese e di sostegno alla Global Sumud Flotilla.
In queste ore decine di migliaia di persone stanno manifestando nella Capitale come a Bologna, Cagliari, Torino, a Venezia come a Palermo, Milano, Bari e in oltre altre 70 città. A Genova sono stati bloccati due varchi portuali, idem al porto di Livorno, di Trieste, di Marghera, mentre a Calenzano (Firenze) un migliaio di persone si sono ritrovate alla rotonda davanti all’uscita del casello autostradale con forti ripercussioni sul traffico. A Napoli i manifestanti hanno invaso i binari della stazione causando il parziale blocco della circolazione ferroviaria.
Anche i dipendenti vaticani aderenti al sindacato Adlv (Associazione dipendenti laici vaticani) hanno aderito alla mobilitazione per Gaza annunciando che saranno presenti stasera alla marcia della rete dei 'Preti contro il genocidio' e alla veglia a Santa Maria in Trastevere. «Ci uniamo all'appello di pace che anche ieri il Papa ha lanciato all'Angelus», fanno sapere sottolineando che si riconoscono pienamente nelle parole pronunciate dal pontefice: «Non c'è futuro basato sulla violenza, sull'esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace: chi li ama veramente, lavora per la pace».
Tra i tanti che hanno manifestato pacificamente, non sono mancati gruppi di facinorosi che hanno approfittato dei cortei per spaccare vetrine e creare ulteriori disagi ai passeggeri delle ferrovie. In particolare è successo a Milano, dove un gruppo a volto coperto ha lanciato sassi contro negozi, poi dopo il corteo hanno tentato di entrare nella stazione Centrale, sempre lanciando oggetti contro le forze dell'ordine, che hanno reagito lanciando lacrimogeni. Disordini nel pomeriggio anche a Bologna, dove un gruppo di manifestanti ha bloccato la tangenziale e un tratto dell'autostrada: anche in questo caso le forze dell'ordine sono intervenute con un lancio di lacrimogeni per disperdere la folla. A Firenze, all'arrivo del corteo pro Gaza davanti alla sede della Leonardo a Campi Bisenzio, un gruppo di manifestanti si è avvicinato alla recinzione riuscendo a creare un piccolo varco, ma senza entrare (un'altra recinzione blocca l'accesso), poi delle persone hanno lanciato all' interno petardi, bottiglie vuote e sassi alla volta della polizia schierata in tenuta anti sommossa. Tutto intorno cori contro la Leonardo.