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Stop alla disinformazione climatica, dopo 18mila firme la petizione si presenta alla Camera

In Italia gli eventi meteo estremi sono aumentati del 485% negli ultimi dieci anni, ma senza una buona informazione è impossibile riuscire ad affrontare il problema
 |  Eventi

Lanciata a inizio luglio, la petizione promossa dagli attivisti climatici Giacomo Pellini e Maria Santarossa ha appena superato le 18.500 firme, canalizzando una richiesta precisa al Governo, all’Ordine dei Giornalisti e al sistema dell’informazione pubblico e privato: trattare la crisi climatica per quello che è – la più grave emergenza del nostro tempo – e di farlo con serietà, rigore e responsabilità.

Una richiesta che martedì 28 ottobre, alle ore 13, approdarà nella Sala Stampa della Camera dei Deputati (via della Missione 4, Roma) per una presentazione pubblica che intende trasformare un consenso crescente in proposte operative contro la disinformazione climatica.

Nonostante gli eventi meteo estremi siano aumentati in Italia del 485% nell’ultimo decennio, ancora si continua a parlare di “maltempo” e l’inazione la fa da padrona. «Il nuovo modo di fare negazionismo – spiega Pellini – prevede il rinvio continuo di decisione chiave per contenere gli impatti del riscaldamento globale. Alcuni scienziati e attivisti hanno coniato i termini inattivismo o dilazionismo», cui si affiancano ormai sporadici casi di negazionismo puro.

Il 28 ottobre, a confrontarsi alla Camera saranno Ilaria Fontana, vicepresidente del gruppo Movimento 5 Stelle alla Camera e membro della commissione Ambiente; Giacomo Pellini, attivista climatico e autore del libro “Contro i mercanti del clima” (Left Edizioni); Maria Santarossa, attivista climatica; Paola Mercogliano, studiosa di cambiamento climatico e adattamento; Mario Sassi per l’Associazione per la decrescita – Gruppo Roma; Alfredo Giordani, portavoce di Ultima Generazione; un rappresentante di Greenpeace Italia.

La petizione parte dal riconoscere come fondamentale il contrasto alla falsa equivalenza tra esperti e negazionisti: il rapporto non è uno a uno. La comunità scientifica internazionale è unanime nel riconoscere (con circa il 99% degli studi climatici) che il cambiamento climatico esiste ed è causato dall’uomo. Se dunque davvero volessimo rappresentare correttamente questo squilibrio in un dibattito televisivo, dovremmo vedere 99 scienziati contro un solo negazionista.

In concreto, la petizione chiede l’introduzione di tre misure:

1. Linee guida vincolanti sull'informazione climatica, per evitare minimizzazioni e garantire l’uso di fonti scientifiche autorevoli;

2. Un Osservatorio nazionale indipendente contro la disinformazione climatica, che monitori e segnali i casi più gravi;

3. Uno spazio settimanale fisso nei Tg Rai dedicato alla crisi climatica, per informare i cittadini con continuità e chiarezza.

Per firmare la petizione: https://chng.it/MSLHVs6xtM

presentazione petizione alla camera

Redazione Greenreport

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