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Dopo Csai e Scapigliato, la tecnologia Waga energy per il biometano dalle discariche arriva alla Camera

La presentazione alla stampa è in agenda martedì 21 ottobre 2025, con possibilità d’accredito fino a lunedì
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La gerarchia europea di gestione rifiuti vede la discarica come ultimo ma necessario step per smaltire in sicurezza tutti quegli scarti da cui non è recuperabile né materia né energia, ma le discariche possono essere un’importante fonte per l’emissione di gas climalteranti.

All’interno dei siti di smaltimento, infatti, la naturale fermentazione dei rifiuti organici genera il biogas, ovvero un gas composto per lo più da CO2 (anidride carbonica) e CH4 (metano), che è necessario captare prima che venga diffuso in atmosfera; a quel punto è possibile trasformare un pericolo per il clima in fonte di energia rinnovabile. Sono due le opzioni possibili: bruciare il biogas per produrre energia elettrica – che risulta prodotta da fonte rinnovabile, dato che proviene da scarti organici – oppure purificare il biogas per trasformarlo in biometano, una molecola identica al metano d’origine fossile ma con l’enorme pregio, anche in questo caso, di essere rinnovabile.

La molecola chimica è sempre CH4, ma la provenienza della fonte energetica fa tutta la differenza del mondo: una volta bruciato il biometano, al contrario del suo corrispettivo di provenienza fossile, produrrà CO2 neutra dal punto di vista delle emissioni climalteranti. Questo perché l’anidride carbonica prodotta dalla sua combustione è la stessa CO2 fissata dalle piante (o assunta dagli animali in maniera indiretta tramite le piante), al contrario di quanto avviene per la CO2 dalla combustione dei carburanti fossili, stoccati geologicamente nel sottosuolo.

Nata a Grenoble nel 2015, la società Waga energy è oggi leader mondiale nella trasformazione del biogas di discarica in biometano. Oggi gestisce 32 unità di produzione di biometano in Francia, Spagna, Stati Uniti e Canada, per una capacità installata di 1,5 TWh/anno, e in Italia ha iniziato a operare in Toscana: prima nella discarica di Casa Rota – a Terranuova Bracciolini (AR), gestita da Csai, facente parte del gruppo Iren – che è in fase di gestione post-mortem ed è la prima assoluta in Italia che sta avviando la produzione di biometano con l’innovativa tecnologia Waga energy. L’unità Wagabox del sito di Terranuova Bracciolini entrerà in funzione nel 2026. L’impianto sarà in grado di immettere fino a 29 GWh l’anno di energia stoccabile in rete, l’equivalente del consumo di gas naturale di circa 3.400 famiglie italiane. Il progetto eviterà l’emissione in atmosfera di circa 5.900 tonnellate di CO2 all’anno, sostituendo il gas naturale fossile con il gas rinnovabile.

Dopo Csai, anche l’impianto di Scapigliato – a Rosignano Marittimo (LI), tra i principali siti di discarica attivi in regione – ha siglato nel maggio di quest’anno un accordo con Waga energy. Qui la Wagabox entrerà in funzione nel 2027 e sarà gestita da Waga energy per un periodo iniziale di 10 anni: avrà una capacità di produzione installata di 92 GWh di gas rinnovabile all'anno, pari al consumo di circa 9.400 famiglie italiane, e la sua messa in funzione eviterà l'emissione di circa 15.500 tonnellate di CO2 equivalente all'anno nell'atmosfera, riducendo l'uso di metano fossile.

Adesso Waga energy intende replicare il modello toscano nelle principali discariche del Paese, e per farlo si presenterà alla stampa martedì 21 ottobre 2025, alle ore 16, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (ingresso da Via della Missione, 4), con accredito obbligatorio entro giovedì 16 ottobre 2025, ore 18.

Saranno presenti alla conferenza stampa:

- Dott. Andrea Baldini (CEO Waga Energy Italia)

- Dott. Marco Buzzichelli (CEO Centro Servizi Ambiente Impianti Spa)

- Ing. Matteo Giovannetti (Responsabile Area Gestione Impianti Scapigliato s.r.l)

- Dott.ssa Letizia Palmisano (Giornalista e divulgatrice ambientale)

- Ing. Lorenzo Serra (Senior Consultant Waga Energy Italia)

Per l’accredito è necessario scrivere entro lunedì 20 ottobre ore 10 a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., indicando i seguenti dati: nome e cognome, testata, numero carta di identità, recapito telefonico, eventuali attrezzature (pc/smartphone/telecamera). All’ingresso saranno richiesti documento e conferma accredito.

Redazione Greenreport

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